Venerdì 17 maggio si è celebrata la IX Giornata Mondiale contro l’Ipertensione, patrocinata dalla Società Italiana per l’Ipertensione Arteriosa (Siia), dalla Croce Rossa Italiana (Cri) e da Federfarma, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. Per l'occasione, sono stat promosse a livello nazionale iniziative di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul tema dell’ipertensione arteriosa e delle patologie ad essa correlate.
Gli appuntamenti a Verona. In piazza Bra, per iniziativa di Pietro Minuz, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e di Alessandro Ortombina, presidente del Comitato della Croce rossa italiana di Verona, è stato installato un gazebo dove si sono offerti a tutti i cittadini il controllo della pressione e le informazioni più importanti relative l'ipertensione, la sua prevenzione e cura. Nella stessa giornata, assieme a Federfarma Verona, si è tenuto un incontro educativo con i giovani durante il quale i medici dell’Unità Operativa guidati da Minuz e farmacisti hanno illustrato le problematiche relative all’ipertensione arteriosa nelle fasce di età giovanili e misurato la pressione, con le stesse finalità dell’iniziativa in Piazza Bra. Ulteriori incontri ed iniziative erano previsti anche nelle giornate successive nelle farmacie di Verona a cura di Federfarma e SIIA e nei principali centri della provincia di Verona a cura della CRI.
Prevenzione e cura dell'ipertensione arteriosa. Prevenire i danni dell’ipertensione arteriosa è possibile con gesti semplici e accorti: uno stile di vita salutare e un efficace trattamento con farmaci antipertensivi quando necessario. Purtroppo la rilevanza dell’ipertensione arteriosa quale problema socio-sanitario, il cui peso in termini di salute della popolazione, costi sociali ed impatto economico è elevatissimo, si avvia a diventare la principale causa di malattie del sistema cardiovascolare e la prima condizione morbosa a livello mondiale. Ogni sforzo deve quindi essere destinato a far sì che tutti coloro che presentano questa condizione ne siano resi consapevoli e possano ricevere un trattamento adeguato, obiettivo ancora lontano dall’essere raggiunto anche nella realtà Veronese.