“La ricerca deve essere ispirata dalla creatività dei ricercatori”. Con queste parole Francesca Pasinelli, direttrice generale di Telethon, prestigiosa fondazione no profit per la cura delle distrofie muscolari e delle altre malattie genetiche, ha aperto la lectio magistralis dedicata ai giovani ricercatori. Spiegando i principi sui quali si basa l’universo Telethon, le dinamiche dell’organizzazione e gli obiettivi raggiunti, Pasinelli ha spiegato quanto la ricerca ha bisogno, oggi più che in passato, di giovani impegnati con tenacia e determinazione.
La lectio magistralis. “Il gruppo Telethon nasce come espressione di un gruppo di interesse – ha detto Pasinelli – Si occupa di malattie rare, quelle che sono in continua diffusione ma delle quali ancora si conosce poco. La nostra società purtroppo non crede nell’importanza della ricerca. E questo è un problema dannosissimo per il genere umano”. Durante il suo intervento titolato “Il contributo della ricerca al bisogno della società: riflessioni e spunti da un’esperienza”, la direttrice di Telethon ha esposto con chiarezza l’attuale situazione della ricerca in Italia e in Europa, dei contributi che ogni giorno giungono a Telethon grazie alle donazioni e dell’importanza dei giovani dediti alla ricerca. “La missione della comunità Telethon è quella di far avanzare la ricerca biomedica verso la cura della distrofia muscolare e delle altre malattie genetiche – ha continuato Pasinelli – Il ricercatore deve essere mosso dal desiderio di spingere la propria curiosità oltre qualsiasi ostacolo. In Italia da anni raccogliamo fondi destinati alla ricerca ma non basta. C’è ancora tanto da fare, tanti casi da curare e tante malattie che ancora devono essere studiate e scoperte. Abbiamo bisogno di continua e ininterrotta ricerca. Prevenire, curare e migliorare il nostro futuro.”. La filosofia di Telethon si fonda sull’associazione di tre grandi portatori d’interesse quali i malati, i ricercatori e il pubblico donatore. “A voi giovani ricercatori di oggi va il mio caloroso augurio – ha detto Pasinelli rivolgendosi ai nuovi Dottori di Ricerca – Mettete a servizio della società quello che avete imparato, investite il vostro sapere e continuate a credere e a promuovere la ricerca”.