Il Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona è stato protagonista nello sviluppo della mostra TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding, promuovendo un talk, che ha posto in dialogo la collezione permanente dell’Ateneo con la ricerca degli artisti in mostra.
Il progetto, a cura di Jessica Bianchera, dottoranda dell’Università di Verona e Domenico Quaranta, direttore della Scuola di nuove tecnologie dell’arte dell’Accademia di belle arti di Brera, è promosso da Fondazione Cariverona con Urbs Picta in collaborazione con il Museo del Contemporaneo Univr e ArtVerona.
L’iniziativa si propone di indagare le metamorfosi del corpo come dispositivo critico e immaginativo, mettendole in relazione con le tecnologie, le estetiche speculative e le nuove genealogie post-umane.
Il 9 ottobre l’Università di Verona ha ospitato un incontro dedicato alla ricerca di Apparatus 22, collettivo artistico fondato a Bucarest nel 2011 e rappresentato per l’occasione da Erika Olea, di cui il Museo Contemporaneo custodisce due opere significative.
Al talk hanno partecipato anche Jessica Bianchera, Domenico Quaranta, Luca Bochicchio, docente Univr di storia dell’arte contemporanea e Monica Molteni, responsabile scientifica del Museo del Contemporaneo.
La discussione si è sviluppata a partire dall’idea che l’inserimento di opere d’arte contemporanea, come quella di Apparatus 22, all’interno di un contesto universitario non rappresenti soltanto un atto di conservazione, ma possa attivare dei processi di ricerca e di analisi critica. Gli studenti presenti hanno riflettuto sulle genealogie interpretative e sulle possibili narrazioni e trasformazioni del corpo nel presente e nel futuro.
L’incontro ha così delineato un rapporto di interconnessione tra mostra e museo, intesi come elementi di un stessa ecologia culturale, sviluppata alla luce delle dinamiche istituzionali, didattiche e curatorie proprie del museo universitario.
La partecipazione attiva dell’Università di Verona ad Art Verona 2025, che si è tenuta dal 10 al 12 ottobre, ha avuto un valore significato nel promuovere la ricerca e l’interesse del corpo studentesco verso l’arte contemporanea, in particolare verso le pratiche artistiche con una forte dimensione sociale.
Nel corso del fine settimana sono state esposte diverse installazioni che hanno visto il coinvolgimento dell’Ateneo, tra cui: Udantinos, un organismo che respira con l’Adige, opera dell’artista e ricercatrice del Museo di Storia Naturale di Verona Oriana Persico e Black Diamond – Fen Lin: la ricerca di Rachele Maistrello, vincitrice del Tomorrows UniCredit residency and production award 2024.
Con queste iniziative, il Museo del Contemporaneo Univr conferma il proprio ruolo di laboratorio di ricerca e di innovazione culturale, capace di intrecciare arte, tecnologia e pensiero critico, in dialogo costante con la comunità accademica e con il territorio.
WM – Tirocinante Agenzia “Univerona News”