Nonostante le difficoltà, non si fermano le attività didattiche e formative in ateneo fortemente sostenute fin dall’inizio dal magnifico rettore Pier Francesco Nocini e dalla Governance. E non si fermano le lauree, che si stanno svolgendo a distanza, con l’ausilio degli strumenti informatici. Proprio in questi giorni sono stati alcune studentesse e studenti di Medicina a laurearsi online.
“Le lauree rappresentano il momento in cui le studentesse e gli studenti terminano un percorso formativo lungo sei anni ed entrano a far parte della comunità dei medici”, spiega Corrado Barbui, presidente del corso di laurea in Medicina e Chirurgia. “Siamo soddisfatti per essere riusciti a non rallentare o, peggio, fermare il percorso formativo, e questo è importante perché le neolaureate e i neolaureati hanno nuovi impegni che li attendono come l’esame di Stato e il test di ammissione alla scuola di specialità”.
L’emergenza legata alla pandemia di Coronavirus impone di trovare nuove modalità per assolvere ai compiti formativi in modo efficace e veloce. “Dopo le lezioni in modalità telematica abbiamo capito che è possibile discutere con scrupolo, puntualità e spirito critico anche i contenuti delle tesi di laurea in Medicina. Come presidente del corso di laurea”, prosegue Barbui, “ringrazio le laureande e i laureandi che hanno accettato di affrontare questo passaggio con responsabilità e maturità, utilizzando una modalità che, necessariamente, è meno celebrativa e ritualizzata rispetto alle modalità tradizionali, capendo fino in fondo la situazione e dimostrando sul campo una mentalità da professionisti prima ancora della laurea. Questo è molto importante dato il lavoro che andranno ad esercitare. Ringrazio anche i docenti delle commissioni di laurea e lo staff tecnico e amministrativo del nostro Ateneo per essersi adoperati con professionalità e flessibilità affinché tutto funzioni al meglio. Ora avanti così e, superata l’emergenza, avremo un patrimonio di competenze e di esperienze che certamente potremo riutilizzare a seconda dei bisogni formativi in continua evoluzione. Quindi un arricchimento per il nostro ateneo”.
“È stata una vera fortuna sostenere la discussione di laurea online senza dover rimandare i tempi, come invece successo altrove” evidenzia Andrea Lombardi, di Bolzano, tra i primi a laurearsi in via telematica con una tesi sull’angioedema (il suo riconoscimento e gestione in pronto soccorso) e un 110 e lode tutt’altro che virtuale. “Mi sono collegato da casa: ero in camera mia, a centinaia di chilometri di distanza dall’università e con la mia famiglia seduta dietro di me. È stato strano non avere la commissione davanti a me durante la discussione, vivere questo momento importante in un’atmosfera così intima e casalinga, senza amici, senza grandi festeggiamenti. Eppure la trepidazione è stata reale, e l’esperienza online positiva: i tecnici che hanno lavorato in maniera molto professionale per garantire che tutti noi potessimo ascoltare le discussioni degli altri laureandi, una modalità che mi ha permesso di sentirmi ancor più partecipe del momento”.
Un 110 e lode anche per Alberto Campolongo, di Cerea (Verona), con una tesi sull’ipertensione portale come complicanza della cirrosi epatica. “Pensavo che a distanza non fosse possibile percepire l’ansia, ma non è stato affatto così, pur essendo a casa nella mia aula studio insieme ai miei genitori. Ho apprezzato molto la modalità di discussione telematica, perché mi ha permesso di raggiungere questo traguardo importante senza rinvii e nonostante la grave emergenza in corso”.
Nell’ateneo scaligero le attività didattiche online hanno preso il via lunedì 2 marzo, mostrando l’eccellenza nel settore, alla pari delle più prestigiose università mondiali come Oxford, Cambridge, Harvard, MIT e Stanford. L’università di Verona ha messo a disposizione del corpo docente un sofisticato sistema, già presente e utilizzato in ateneo, per recuperare le lezioni on line. Questo sistema informatico può, da un lato, offrire una concreta e semplice modalità di recupero della didattica annullata (più di 1200 lezioni da recuperare) e, dall’altro, permette di sperimentare la didattica a distanza, trasformando una difficoltà in un’opportunità.