Microeconomia e macroeconomia, temi legati allo sviluppo delle politiche economiche, lo studio dell’intervento pubblico nonché l’interazione tra il settore pubblico dell’economia e il settore privato, l’analisi delle istituzioni economiche, lo sviluppo e l’utilizzo di strumenti statistici, econometrici e sperimentali per l’analisi dei fenomeni economici e finanziari. Sono questi alcuni degli ambiti di ricerca su cui lavorano i ricercatori e i docenti del dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Verona. Competenze e professionalità che, in diversi settori, sono messe a disposizione di realtà pubbliche e private per la realizzazione di progetti e prodotti innovativi.
Ne è un esempio concreto la recente collaborazione nata tra il dipartimento di Scienze economiche e Alma Iura (Centro per la formazione e gli studi giuridici bancari e finanziari) resa possibile grazie all’iniziativa della Camera di Commercio “Contributi a sostegno di programmi di ricerca, assistenza e consulenza tecnologica – Anno 2012”. Tra i vincitori di questo bando il progetto “AIR”, modello di rating statistico utile per calcolare la solidità delle PMI italiane e la loro probabilità di default.
L’idea di elaborare AIR (Alma Iura Rating) scaturisce nel 2011 dal desiderio di mettere a disposizione delle imprese un giudizio del proprio stato economico-finanziario, affinché possano migliorarsi e presentarsi più solide di fronte agli istituti di credito per la richiesta di finanziamenti.
Il progetto viene presentato questa mattina nella Sala Barbieri di Palazzo Giuliari. Per l’università sono presenti Mario Pezzotti delegato del rettore alla Ricerca, Diego Lubian direttore del dipartimento di Scienze economiche, Marco Minozzo responsabile scientifico del progetto. Per la Camera di Commercio partecipa Alessandro Ferrari, presidente di Verona Innovazione, azienda speciale dell'ente. Per Alma Iura Marco Rossi, presidente del comitato scientifico e Maddalena Mandarà chief quantitative analyst.
Le caratteristiche del rating Ciò che differenzia in maniera sostanziale il rating AIR da quello più noto delle grandi agenzie come Standard & Poors, Fitch oMoody’s, è il campione di riferimento e, di conseguenza, il target al quale si rivolge, ossia le PMI (fatturato inferiore a 50 milioni di euro; definizione di PMI come da Decreto del Ministero delle Attività Produttive del 18 aprile 2005): si tratta quindi di un vero e proprio rating su misura per le piccole e medie imprese, motore dell’economia italiana. Inoltre, diversamente da altri modelli di rating presenti sul mercato, quello sviluppato dagli analisti matematici di Alma Iura con la consulenza e supervisione del dipartimento di Scienze economiche risponde ad una caratteristica di regionalità. Tale scelta si è rivelata laboriosa ma indispensabile al fine di cogliere al meglio le peculiarità delle PMI secondo la loro posizione geografica: non è detto infatti che gli indici di bilancio significativi per discriminare tra le imprese “in buona salute” e quelle più a rischio in Veneto siano allo stesso modo determinanti ad esempio per la Lombardia. Il rating AIR varia all’interno di una scala di valori che parte da AIR -4 (azienda a rischio insolvenza) e arriva ad AIR 2 (azienda con buona solvibilità). Nello studio relativo alle PMI venete e veronesi, in ottica di facilitare la lettura del dato, il rating AIR 0 è stato fatto rientrare tra i giudizi “positivi”.
Veneto e Verona. Dall’applicazione del modello sulle piccole e medie imprese del Veneto (campione analizzato: 14.137 PMI), è emerso che a Treviso (1,55%) e a Venezia (1,478%) l’incidenza di PMI con rating AIR negativo sul totale delle imprese presenti è maggiore rispetto a quella rilevata nelle altre cinque province. La minore incidenza è invece riscontrabile a Belluno (0,533%) e a Vicenza (1,049%), mentre Verona, Rovigo e Padova si collocano nel mezzo. Considerando la sola provincia di Verona, in 70 Comuni si rilevano solo PMI con rating positivi; Verona non fa parte di questo gruppo ma risulta comunque essere il Comune con l’incidenza minore di PMI con rating negativo sul totale, ossia pari all’1,276%.
Settori di attività in Veneto L’estrazione di minerali da cave e miniere, le attività finanziarie e assicurative, l’istruzione e la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (così come da classificazione ATECO 2007) sono i settori di attività nei quali tutte le aziende hanno rating positivo. Sull’ultimo gradino della classifica troviamo invece le attività immobiliari (con il 3,286% di incidenza di PMI con rating negativo sul totale), le attività professionali, scientifiche e tecniche (nelle quali l’incidenza di PMI con rating negativo è pari al 2,532% e che comprendono attività di contabilità, di direzione aziendale e di consulenza gestionale, di studi di architettura e ingegneria, ricerca scientifica, pubblicità e ricerche di mercato, servizi veterinari) e la fornitura di acqua: reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento, ossia lo smaltimento (2,256%).
Settori di attività a Verona Nella provincia di Verona, il settore di fornitura di acqua: reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento guadagna l’ultimo posto della classifica, con un’incidenza di PMI con rating negativo sul totale pari all’8%. Subito sopra, incontriamo la sanità e l’assistenza sociale (3,03%) e il settore delle costruzioni (2,834%). Tra i settori di attività presenti nella provincia, sono numerosi quelli nei quali tutte le PMI hanno rating positivo, alcuni dei quali ricalcano la situazione del Veneto come l’estrazione di minerali da cave e miniere, la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, l’istruzione e le attività finanziarie e assicurative. Ma nella nostra provincia, rientrano in questa categoria anche le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca, e i servizi di informazione e comunicazione.
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