Dalla Cina all’Italia per acquisire una formazione accademica di eccellenza nell’ambito del diritto penale. Otto anni trascorsi a mettere a confronto gli ordinamenti giuridici dei due Paesi cercando similarità e differenze attraverso l’analisi di leggi, codici, libri e articoli scientifici.
È quello che ha fatto Shenkuo Wu, arrivato nel 2007 all’Università di Verona per frequentare il dottorato in “Diritto ed economia dell’Impresa. Discipline interne ed internazionali” sulla base di un progetto di cooperazione con l’università di Shanghai. Dopo aver raggiunto il titolo di dottore di ricerca, Shenkuo ha ottenuto un assegno di ricerca grazie al quale ha continuato a collaborare su diversi progetti con Lorenzo Picotti, ordinario di Diritto Penale dell’ateneo scaligero e tutor accademico di Shenkuo durante il dottorato. Tra i progetti curati in questi anni, la prima traduzione in italiano del Codice penale della Repubblica popolare cinese e lo studio comparativo sulle varie problematiche di tipo giuridico emerse nell’uso di internet i cui risultati sono stati pubblicati in una monografia della collana del Dipartimento di Scienze giuridiche e presentati anche in un convegno nel maggio 2012.
Dopo la formazione accademica a Verona, Shenkuo è rientrato in Cina dove ha vinto il concorso di professore associato alla Beijing Normal University, una delle più prestigiose università in Cina (Top10), diventando così il primo studioso nella storia di quell’università che ottiene tale qualifica senza maturare in loco l’esperienza scientifica di “assistant professor”. “Questo è per noi motivo di orgoglio – commenta Donata Gottardi, direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche -. La dimostrazione della vocazione del nostro dipartimento alla autentica internazionalizzazione. E un impegno a proseguire nel creare reti e collegamenti”.
"A Verona mi è stata fornita non solo la conoscenza sistematica della cultura giuridica italiana ma soprattutto il metodo italiano di ricerca nonché la prospettiva internazionale di sviluppo” così sottolinea Shenkuo, “con il sostegno,- più ancora che finanziario , – dei professori eccellenti del dipartimento di Scienze Giuridiche , come appunto il professor Picotti, ho avuto l’effettiva possibilità di crescere e acquisire capacità scientifica”.
“L’esperienza formativa con Shenkuo Wu è stata molto importante, sia per il lusinghiero risultato raggiunto, che premia tanti anni di intenso impegno, sia per l’interscambio culturale prolungato che si è realizzato – spiega Picotti – Il percorso di ricerca comparativo con un ordinamento straniero come quello cinese non solo conduce ad “esportare” il nostro modello delle fonti, della dottrina, della giurisprudenza, compreso il ruolo peculiare dei diritti fondamentali e del diritto europeo, ma crea anche un dialogo “dal vivo” che prosegue nel tempo e consente di partecipare all’evoluzione di quell’ordinamento. Ad esempio – continua il docente – in questi anni vi è stata la riforma del codice di procedura penale cinese, l’emanazione di nuove “istruzioni sull’interpretazione della legge penale” da parte del Tribunale supremo del popolo, numerose riforme parziali assai importanti anche in materia di sanzioni, che hanno comportato un confronto approfondito, esteso ai presupposti politici, costituzionali, culturali e perfino filosofici di quell’esperienza giuridica, scoprendo che vi sono molti punti di contatto, destinati ad accrescersi pur nella salvaguardia delle rispettive differenze: come ben dimostra il terreno della criminalità informatica e della protezione della privacy in Internet, su cui ha in particolare sviluppato i suoi studi di dottorato il PhD. Wu, pardon: il Prof. Wu”.
23/07/2014
Sara Mauroner