Django Unchained, l’ultimo capolavoro di Quentin Tarantino, al centro del secondo numero di Iperstoria, rivista semestrale on-line diretta da Roberto Cagliero, professore del dipartimento di Lingue e letterature straniere.
Iperstoria.Testi letterature linguaggi nasce nel 2000 con l’obiettivo di creare una rivista elettronica in grado di mettere a disposizione delle scuole superiori materiali scientifici e accademici di alto livello. Saggi, interviste e recensioni frutto della ricerca di studiosi universitari, italiani e stranieri, e di esperti di discipline umanistiche, con un’attenzione particolare alla storia contemporanea e alla cultura. Alla fine del 2012 la rivista viene rinnovata, da un lato trasformandola in un online journal multilingue a cadenza semestrale e dall’altro strutturando ciascun numero attorno a un tema monografico, a cui si affiancano una serie di recensioni, interviste e saggi più eterogenei.
Il numero di ottobre propone una serie di saggi, interviste e recensioni attorno all’ultimo film di Quentin Tarantino, Django Unchained. Il racconto dell’ex-schiavo Django, determinato a liberare la moglie sterminando i suoi carcerieri, non poteva che sollevare discussioni e scalpore, come spesso succede quando si affronta il tema della schiavitù. All’uscita nelle sale il film è divenuto dunque l’occasione per riflessioni che si allontanano dal contesto storico della vicenda, proponendo questioni che riguardano anche un presente dove coesistono il modello di successo incarnato da Obama e le tensioni razziali, mai sopite veramente. Dunque, nonostante i saggi affrontino un prodotto filmico, passando attraverso i generi e la storia del cinema,interessandosi al linguaggio cinematografico, le riflessioni si concentrano anche, e soprattutto, su come questo si possa coniugare con tematiche di più ampio respiro che permettano di riflettere sulla cultura e sulla società statunitensi. Sebbene la maggior parte dei contributi siano in italiano, ve ne sono anche in lingua inglese. Questa scelta è frutto di un compromesso: da una parte, Iperstoria vuole essere accessibile a un pubblico italiano più ampio possibile; dall’altra, la vocazione internazionale della rivista, dovuta alla natura delle questioni affrontate e al panorama globale del dibattito accademico in cui si inseriscono, rende indispensabile l’inglese come lingua franca ufficiale.
07.11.2013