Alta formazione, programmi di ricerca e mondo industriale in primo piano per l’hitech made in Italy. “Promuovere la conoscenza scientifica e tecnologica e condividere le infrastrutture sono le chiavi per una valorizzazione della ricerca pubblica che porti a trasformare i risultati scientifici in innovazione tecnologica”. Questo il proposito di Marco Mancini della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) e Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), firmatari di un accordo che punta a promuovere la nascita e lo sviluppo di imprese high-tech sul territorio italiano.
Come cooperare. “L’avvio di una collaborazione più sistematica fra la ricerca accademica e quella svolta negli Istituti e Dipartimenti del CNR rappresenta un contributo importante per il Paese e per i suoi giovani – dichiara Mancini– perché, oltre che limitare i costi, consentirà di ottimizzare i risultati della ricerca con ovvie ricadute positive in termini di sviluppo sociale e crescita economica. Sarà allora proprio grazie alla ricerca che si creeranno nuove occasioni di lavoro per chi, tra i nostri giovani, ha talento e motivazione”.
Calibrare i progetti di ricerca scientifica alle priorità espresse dalla composita realtà industriale sarà, dunque, l’orizzonte della collaborazione tra Crui e Cnr. L’università italiana “presterà” i propri docenti al Cnr che, a sua volta, favorirà la mobilità dei propri ricercatori verso gli atenei. L’obiettivo è operare insieme su comuni progetti di ricerca e sviluppo da presentare sia a livello nazionale che europeo e internazionale ma anche quello di elaborare proposte di formazione professionale e di alta formazione da rivolgere ai giovani. Come dichiarato da Luigi Nicolais, “il sistema formativo dovrà essere integrato, moderno e competitivo rispetto alle sfide dell’innovazione nazionale e internazionale, in una parola, complementare al mondo delle imprese. Da questo dialogo università-mondo scientifico-industriale deriverà di sicuro un avanzamento scientifico in ogni settore ma anche e soprattutto nuove opportunità di occupazione e di crescita professionale per i giovani”.