Il 13 maggio, in occasione della giornata mondiale contro l’omobitransfobia, l’università di Verona organizza l’incontro “Alias. Il diritto al nome, allo studio e al lavoro delle persone transgender”, in programma alle 16 nell’aula T1 del Polo Zanotto. L'iniziativa offre l'occasione per presentare alla comunità universitaria e alla cittadinanza il provvedimento dell'ateneo per rendere più veloce e meno gravoso il percorso di transizione, offrire cioè a studenti e dipendenti transgender la possibilità di richiedere un'“identità alias” da utilizzare in ambito universitario.
Il convegno è organizzato dal centro di ricerca di ateneo Politesse, Politiche e le Teorie della Sessualità, in collaborazione con il Servizio di accoglienza Trans di Verona e Padova, il Progetto per l’Autodeterminazione dell’Identità Transgener, lo Sportello trans del Maurice Glbtq di Torino e il Movimento di Identità Transessuale di Bologna. "In Italia – spiegano gli organizzatori – l’operazione di riattribuzione chirurgica del sesso non è più necessaria affinché una persona transgender possa cambiare nome sui documenti. La variazione anagrafica deve tuttavia essere autorizzata da medici e giudici, in un lungo percorso durante il quale il soggetto mantiene il nome originario. Questi vincoli impediscono alle persone transgender di ottenere in tempi rapidi documenti che rispecchino la loro identità, limitando il loro diritto allo studio e al lavoro".
L’incontro sarà moderato da Anna Lorenzetti, del Centro di ricerca Politesse e vedrà l’intervento di Christian Ballarin, dello Sportello trans del Maurice Glbtq, Porpora Marcasciano, del Movimento di Identità Transessuale e Maria Gigliola Toniollo, dell'Ufficio nazionale nuovi diritti. A discutere con gli ospiti saranno Laurella Arietti di Progetto TransFormazione e Giovanni Papalia, del Servizio Accoglienza Trans di Verona e Padova.
27.04.2016