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Profili giuridici del mercato agroalimentare

Sinergia tra l'ateneo di Verona e l’università degli studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo(Cuneo), presieduta da Carlo Petrini, fondatore di Slow food

di univr
2 Dicembre 2013
in Ricerca e innovazione
Un vigneto in Valpolicella

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Come tutelare il proprio marchio dalla concorrenza sleale, nel quadro nazionale ed internazionale? Quali passi intraprendere, sotto il profilo giuridico, affinché un vino o un produzione alimentare possano ambire ad una tutela adeguata alle dimensioni produttive ed efficace nel quadro normativo vigente, basato sulle protezioni europee dell'origine (prodotto locale, Stg, Igp, Dop)? La convenzione sottoscritta tra l’università di Verona e l’università degli studi di Scienze gastronomiche di Pollenzo Bra, Cuneo, punta a dare una risposta a questi quesiti così attuali per tutto il comparto dell’agroalimentare italiano.

Nell’ambito del dottorato di diritto privato europeo coordinato da Tommaso dalla Massara, docente del dipartimento di Scienze giuridiche dell’ateneo scaligero, è stata destinata una borsa di dottorato dedicata al mercato agroalimentare. Si tratta di una novità assoluta per il dipartimento di Scienze giuridiche resa possibile grazie al co-finanziamento da parte dell’Università di Scienze Gastronomiche (www.unisg.it), ateneo voluto e guidato da Carlo Petrini, fondatore dell’associazione internazionale Slow Food. Già individuata la dottoranda vincitrice della borsa, la dottoressa padovana Giulia Carlotta Salvatori alla quale è stata affidata la ricerca incentrata sui “profili giuridici del mercato agroalimentare”.

La borsa, della durata di tre anni, apre la strada ad un rinnovato rapporto, anche accademico, tra le scienze giuridiche, da una parte, e il settore agroalimentare, dall’altro. Un comparto, quest’ultimo, in cui, a fronte di continue nuove normative nazionali e internazionali, le competenze giuridiche sono ancora scarse e gli addetti ai lavori sono pochi e poco formati, soprattutto al livello della ricerca scientifica, poiché l'ambito è pressoché integralmente lasciato i pratici.

Un connubio, quello tra le due Università, Pollenzo e Verona, certamente non casuale. Verona ha una forte vocazione agroalimentare, una forte propensione all’export e si trova al centro di un territorio particolarmente sensibile a queste tematiche.

L’Università di Verona diverrà pertanto partner di una realtà come l'Unisg di Pollenzo, che vanta un panorama di carattere fortemente interdisciplinare, nel quale lo specifico apporto giuridico va ad inserirsi con promettenti scenari di crescita e sviluppo. Ne nasce un rapporto che, in un prossimo futuro, si potrà sviluppare anche attraverso la partenrship con le aziende italiane ed estere attive in ambito agroalimentare, che già intrattengono rapporti di ricerca e innovazione con i due atenei.

“Come presidente dell’Unisg – spiega Carlo Petrini – esprimo viva soddisfazione per il percorso di collaborazione che inizia, grazie al dottorato di ricerca, tra il nostro piccolo ateneo e l’università di Verona. Il quadro giuridico che caratterizza il settore agro alimentare aumenta ogni giorno di complessità ed è certamente un bel segno che due realtà universitarie giovani e dinamiche formino una partnership per affrontarne, con ambizioni scientifiche, alcuni degli aspetti salienti”.

“Trovo che la collaborazione tra l’università di Verona e quella di Scienze Gastronomiche rappresenti un'occasione formidabile – aggiunge Tommaso Dalla Massara -. Il dottorato di ricerca in "Diritto privato europeo", che ha sede a Verona e che coordino, ha al suo interno tutte le competenze per approfondire le tematiche collegate al mercato agroalimentare; in più, il nostro dottorato si caratterizza, da sempre, per la sua fortissima proiezione europea e internazionale; per esempio, conferiamo un titolo di "dottore di ricerca" equipollente a quello dell'Università di Regensburg, e presto faremo altrettanto con quella di Bayreuth, sempre in Germania. Dall'altro lato, l'Università di Pollenzo è un unicum in questo momento in Italia per la sua capacità di attrazione internazionale proprio in un ambito sempre più strategico per l'Italia, quello del food. Ricordiamo, peraltro, che siamo oramai prossimi all'Expo di Milano su questo tema. La sinergia dei due soggetti ha quindi grandissime potenzialità. Infine, il fatto che tutto questo coinvolga un territorio, come quello veronese, che nell'agroalimentare ha eccellenze indiscusse (pensiamo anche solo al mercato del vino), completa il quadro. Insomma, ora confido solo che l'occasione non sia sprecata dai molti altri soggetti che possono contribuire".

"Plaudo questa collaborazione tra l'università di Verona e l'università di Scienze gastronomiche di Pollenzo – spiega Sandro Boscaini, membro del Cda di ateneo e presidente di Masi Agricuola –  sia per le modalità con cui è stata creata sia per le due entità  da cui nasce: un ateneo tra i pochi in cui si fa pratica nel settore agoalimentare e la nostra università che vanta didattica e ricerca di qualità in ambito giuridico e nello specifico una speciale attenzione all'agroalimentare di cui Verona è capitale a livello nazonale. Prima nel settore vinicolo, ma anche nei vari ambiti dell'agroalimentare basti pensare a gruppi quali Bauli, Rana, Veronesi e altri. Buona parte della nostra industria è agroindustria. Oggi più che mai questo progetto è importante dati i numerosi attacchi cui è sottoposto il made in Italy e lo è in particolare il settore dell'agroalimentare che nel nostro Paese ha alcune peculiarità da tutelare. A partire dal contatto con la terra che ha reso questo ambito sempre più "agro" ovvero attento alla filiera, alla qualità e quindi alla salubrità del prodotto. Questo attacco non viene solo dall'esterno, ma da numerosi produttori, anche vicini, che cercano scorciatoie imitando marchi e usando i termini della legislazione europea sempre sul filo del rasoio. Un danno potenziale alla salute dei consumatori, all'immagine e al business del made in Italy. Per questo ritengo che l'approccio specifico di questo nuovo dottorato di ricerca sui profili giuridici del mercato agroalimentari sia la risposta concreta ad un'esigenza reale che arriva nel momento giusto".

“Interpreto questa collaborazione come una grande opportunità per il nostro micro ateneo tematico – conclude  Michele A. Fino responsabile ricerca dell’università degli studi di Scienze gastronomiche-. Infatti, a Pollenzo si sviluppano studi e approfondimenti dedicati a molteplici aspetti legati alla produzione, trasformazione e distribuzione del cibo, ma certamente l’area giuridica non ha la consistenza e gli strumenti che viceversa sono propri del dottorato di ricerca dell’università di Verona. Si tratta di un rapporto inedito in Italia e sono veramente convinto che la contaminazione tra metodi e competenze potrà portare frutti di grande interesse sotto il profilo scientifico”.

La risposta del territorio. Il marchio è un fondamentale strumento di protezione del valore e degli investimenti che costituiscono il patrimonio immateriale dell'impresa –  rileva Alessandro Bianchi, presidente della Camera di Commercio. Purtroppo, in fase di ideazione del marchio spesso si trascura questo aspetto concentrandosi più sull'aspetto estetico. Invece, l'ideazione del marchio è una strategia che va studiata a tavolino in modo da renderlo assolutamente identificativo del proprio prodotto o servizio e quindi facilmente difendibile. Ben venga l’iniziativa dell’Università di Verona che va a servire uno dei settori fondanti della nostra economia. L’agroalimentare è l’unico comparto che ha tenuto durante questa crisi. Vino, dolci, ortofrutta, pasta fresca di fatto fanno da ambasciatori del nostro territorio, ma perché Verona mantenga il proprio primato bisogna ricordare il contesto competitivo in cui opera. Mercati internazionali, competitor aggressivi, a volte fino alla slealtà. Il tutto in un quadro normativo in continua evoluzione e molto vario da Stato a Stato”. 

"Il settore alimentare è una delle attività di punta del nostro paese e della nostra provincia, con molti prodotti eccellenti imitati in tutto il mondo – aggiunge Alessandro Fabiano, presidente sezione alimentare di Confindustria Verona – Basti pensare ai vini o, per restare in tema natalizio, al pandoro. La normativa a livello europeo è sempre più complessa per le nostre aziende che si confrontano nel panorama internazionale e quindi la formazione mirata ad una competenza approfondita sarà certamente d'aiuto per gli imprenditori. E' inoltre essenziale la tutela delle nostre eccellenze sul piano giuridico e normativo non solo per le imprese, spesso vittime di concorrenza sleale, ma anche per i consumatori che devono avere la certezza di quello che acquistano come alimento. Sono convinto perciò che questo nuovo dottorato possa rappresentare un valido contributo al nostro settore e sono certo di poter avviare uno stretto e proficuo scambio di idee."

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