Il linguaggio della politica è stato il protagonista del convegno internazionale che si è tenuto il 30 e 31 maggio all’Università di Verona e che ha visto la partecipazione di importanti studiosi di livello internazionale.
Il convegno.Lo studio della metafora, l’esplorazione stilistica e retorica, l’analisi del discorso mediatico, dell’etnografia della comunicazione e la lessicologia. Sono questi i temi principali trattati durante il convegno internazionale The Languages of Politics/La politique et ses langages che si è svolto all’Università di Verona il 30 e 31 maggio. Si tratta del secondo appuntamento promosso nell’ambito del progetto Prin, Progetti di ricerca di interesse nazionale 2009 Wfsaak, Within and beyond borders: usage and norm in Western European Languages organizzato dal dipartimento di Lingue e Letterature straniere dell’Università scaligera.
Coordinata dai ricercatori Marta Degani, Paolo Frassi e Maria Ivana Lorenzetti, l’iniziativa ha visto la partecipazione di alcuni dei massimi esperti di linguaggio politico in ambito anglofono e francofono: Catherine Kebrat-Orecchioni (Université Lion II, Laboratoire ICAR), Andreas Musolff (University of East Anglia), Paul Danler (University of Innsbruck), Tom Van Hout (University of Antwerp & Leiden University), Alain Polguère (Université de Lorraine & ATILF-CNRS Nancy), Jonathan Charteris-Black (University of the West of England), Geert Jacobs (University of Ghent) e Paul Bacot (Université de Lyon, Institut d’Etudes Politiques).
Il convegno ha offerto ai numerosi studiosi intervenuti la possibilità di confrontarsi secondo una prospettiva linguistica su un argomento che di norma riguarda le scienze politiche. Il convegno è stato accolto con entusiasmo dalla comunità accademica che ha preso parte ai lavori come dimostrato dall’animato dibattito che ha caratterizzato le due giornate.
Estratti delle conferenze, informazioni i programmi e i relatori si possono trovare sul sito dedicato al progetto.