“Sottili distorsioni”. È questo il titolo della mostra inaugurata ad inizio mese alla biblioteca Frinzi e che durerà fino a mercoledì 29 febbraio. L’evento, presentato da Nicola Pasqualicchio docente di Storia del teatro e dello spettacolo, esprime l’unione di arte e musica, concetto alla base della visione del gruppo dei Distorti, composto per questa occasione da artisti, musicisti e dallo scrittore Jack Salbego. Il gruppo dei Distorti nasce tra le vie di Verona attraverso l’incontro di personalità artistiche intraprendenti legate tra loro dall’intenzione di poter promuovere l’arte e la musica attraverso esibizioni e momenti di libera espressione, che possano facilitare la fruizione del messaggio artistico. La musica può creare un’atmosfera, intorno e tra le opere artistiche, che ne esalti le caratteristiche potenziando la relazione tra arte e pubblico. La mostra “Sottili distorsioni” riprende questo aspetto di arti che si intrecciano ed è partita con un momento musicale/poetico a cura dei musicisti Armando Valenta e Andrea Pomarolli che hanno accompagnato la lettura di poesie dello scrittore Jack Salbego. Protagonisti dell’esposizione le incisioni di Alessandra Parisi e i lavori pittorici di Danilo Battaglia.
Parisi, Battaglia e Salbego. Alessandra Parisi è legata a un modello artistico all’art brut e all’arte informale, il cui risultato finale è a metà strada tra la figurazione desunta dai graffiti urbani e la figurazione del disegno infantile. Danilo Battaglia, anche lui fortemente legato all’art brut, è in stretta sintonia con il Neoespressionismo tedesco con una personale vena pop. Jack Salbego si ispira invece al “Dolce stil novo” con un linguaggio semplice e diretto. La sua opera suggerisce la costante presenza di una figura femminile inteso non solo come musa ispiratrice ma anche come “un qualcosa” di fortemente tribolato e sofferto.
Distorti orchestra. La Distorti orchestra, composta da Armando Valenta, Andrea Pomarolli, Anna Zerlotto, Francesco Casale e Salvatore Acquilone, è legata alla produzione musicale francese degli anni trenta e suggerisce riferimenti cinematografici con il cinema felliniano. Non a caso l’orchestra interpreta spesso la colonna sonora di “Amarcord”, alla quale si aggiungono anche le musiche di Yann Tiersen, compositore francese. L’orchestra possiede inoltre un proprio repertorio di pezzi inediti.