Giudici e avvocati faccia a faccia. Non siamo in un’aula di tribunale ma alla facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo di Verona. Davvero innovativa l’iniziativa voluta dal preside Stefano Troiano in occasione dell’Open day di martedì 20 dicembre alle 11 nella sede di via Montanari 9. Infatti, ad accogliere le future matricole e i loro genitori non saranno solo i docenti della facoltà ma alcuni tra i più importanti giudici e avvocati della città, i quali smetteranno per un giorno la toga per indossare i panni dei “testimonial” in grado di raccontare le loro esperienze e di consigliare al meglio i giovani nella scelta del proprio percorso di studi futuri. Interverranno all’incontro il preside Stefano Troiano, e Tommaso dalla Massara, docente della facoltà e delegato per l’Orientamento, oltre ai tutors e ai rappresentanti degli studenti. Coinvolti numerosi istituti superiori del veronese, ma anche di altre province, che verranno a questo ‘primo assaggio’ di vita universitaria. Quest’anno la presentazione si aprirà con un concerto natalizio nel quale si esibiranno gli studenti del Conservatorio di Verona.
Nasce l’associazione “ex alunni”. Nel corso della mattinata sarà presentata la neonata associazione degli ex allievi della facoltà di Giurisprudenza veronese. Si tratta di un’iniziativa messa in campo per mantenere un contatto costante tra chi ancora studia e chi invece si è già avviato nella professione. La tradizione degli Alumni delle diverse facoltà è ben radicata in Nord-Europa e negli Stati Uniti, ora anche i giuristi veronesi avranno qualche punto di riferimento in più nel momento in cui si affacceranno al mondo del lavoro. Per il ‘battesimo’ dell’associazione saranno presenti anche i soci sostenitori, giuristi che non hanno studiato a Verona anche per ragioni anagrafiche, trattandosi di una facoltà piuttosto giovane, ma che alla facoltà veronese si sentono in qualche modo comunque legati. Si attendono avvocati, magistrati, notai che comunque intendono coltivare il rapporto con le giovani leve del diritto che vanno formandosi nella scuola di diritto veronese.
Una facoltà di eccellenza. Le ragioni per cui la facoltà giuridica di Verona si propone come un’eccellenza in Italia ci sono tutte. La facoltà punta su un rapporto stretto tra ricerca scientifica e didattica. Un corpo docente di alto livello, con nomi di spicco in campo nazionale e internazionale, e con una presenza di giovani professori di grandi capacità, è in grado di tenere vivo questo rapporto: chi fa buona ricerca sa anche bene insegnare. Dunque, Verona offre una struttura di ottimo livello, ma senza gli ostacoli classici dei mega-atenei: qui le aule sono accoglienti, i professori si trovano al ricevimento, le lezioni sono puntuali. Inoltre è già “a regime” un’importante novità per gli studenti che si sono immatricolati al corso di laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenzain questo anno accademico. Gli insegnamenti non sono più organizzati su base annuale, come in passato, bensì articolati in semestri. L’organizzazione semestrale consente agli studenti di concentrare lo studio, con modalità intensive, su tre soli insegnamenti per ciascun semestre e dà loro la possibilità di ottenere risultati tangibili e definitivi già negli appelli di esame di gennaio e febbraio, contribuendo a motivarli e ad accelerare la progressione dei loro studi. “Alla base della nostra scelta – spiega il preside Troiano – vi è l’intenzione di andare incontro all’esigenze degli studenti, consentendo loro di ottimizzare i tempi della frequenza, dello studio individuale e delle verifiche di profitto. Sono esigenze, queste, avvertite soprattutto al primo anno, che è notoriamente il momento più delicato nella carriera dello studente, e il cui esito è destinato a ripercuotersi, in positivo o in negativo, anche sugli anni successivi. Dopo anni di esperienza sul campo, è maturata anche tra noi docenti la convinzione che la didattica annuale, se, da un lato, favorisce indubbiamente una più agevole “metabolizzazione” delle materie e della terminologia giuridica, consentendo di amalgamare preparazioni degli studenti talvolta molto diverse in ragione del diverso tipo di studi superiori compiuti, dall’altro porta tuttavia inevitabilmente ad un’eccessiva diluizione dello studio nel corso dell’anno e ad allontanare il momento della frequenza da quello dell’esame: tutti fattori, questi, che demotivano lo studente perché non gli consentono di finalizzare lo studio al raggiungimento di un obiettivo ragionevolmente vicino e a portata di mano”. D’altronde, prosegue il preside Troiano, la scelta di adottare il modello semestrale era già stata compiuta con il corso di laurea triennale in Scienze dei servizi giuridici, l’altro dei due corsi di laurea che compongono l’offerta formativa della facoltà, che già da quest’anno si svolge, nel primo anno, in forma integralmente semestrale, con un ottimo riscontro da parte degli studenti e dei docenti. L’estensione di questa prima sperimentazione dei semestri anche al corso di Laurea magistrale è solo il completamento di un processo di rinnovamento della didattica della Facoltà avviato da alcuni anni e che è teso a rinsaldare la facoltà veronese come uno dei principali poli di attrazione per gli studi giuridici nell’area del Nord-Est". Anche quest’anno è offerto il servizio di tutorato per le matricole. In sostanza, uno studente ‘senior’ affiancherà il nuovo entrato con il compito di introdurlo nella vita e nello studio universitario.
Una facoltà aperta al mondo. Aggiunge dalla Massara “la facoltà veronese si caratterizza per una particolare apertura internazionale. E ciò non solo nel senso che l’offerta didattica nel settore del diritto internazionale è particolarmente ampia, ma anche nel senso che in generale l’approccio didattico è pensato per un giurista che sappia essere ‘europeo’, ossia che abbia mentalità e capacità spendibili in un mercato del lavoro sempre più ampio (si pensi ai corsi di Diritto privato europeo e di Fondamenti del diritto privato europeo). In questa prospettiva si collocano anche i corsi di inglese giuridico e di tedesco giuridico; inoltre, alcuni corsi sono tenuti, per intero o in parte, in lingua inglese”.