Circa 650 progetti di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale finanziati in 85 Paesi con oltre 19 milioni di euro e quasi 4 milioni e mezzo di euro per poco meno di 250 progetti di promozione dei diritti umani e della cultura di pace sul territorio veneto. Sono queste le cifre di 10 anni della legge 55/1999 della Regione del Veneto in materia di diritti umani, che ha fatto da protagonista nella quarta “Conferenza Regionale per la Cooperazione allo Sviluppo, la Solidarietà Internazionale, i Diritti Umani e la Cultura di Pace” che si è svolta a Treviso, in coincidenza con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani.
Il premio. Nel corso della conferenza è stato assegnato dalla Regione il premio “Veneto per la pace e la solidarietà tra i popoli” per l’anno 2009. Il riconoscimento al Cimic, Civil Military Cooperation, ritirato dal tenente colonnello Antonello Vespaziani, è stato conferito “in virtù dei meriti e dell’esperienza acquisiti in attività di cooperazione internazionale, dell’alta valenza dei principi umani perseguiti e della competenza e autorevolezza internazionalmente riconosciuta nelle Peace support cooperations”. Il premio è stato istituito dalla Regione con la legge n. 55/1999 “Interventi regionali per la promozione dei diritti umani, la cultura di pace, la cooperazione allo sviluppo e la solidarietà”.
La prima giornata. La mattinata è stata dedicata allo “Sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente” con un faccia a faccia tra l’assessore Coppola e Carlo Petrini, presidente di Slow Food Internazionale, l’associazione che conta 100 mila soci in 130 Paesi e si adopera per difendere la biodiversità agroalimentare nel mondo soprattutto attraverso “Terra Madre”, la rete mondiale tra le comunità del cibo. Petrini ha sostenuto la necessità di un “nuovo umanesimo” che consiste nel riconciliarsi con la nostra terra che vive una situazione drammatica. L’assessore Coppola ha ricordato la collaborazione in atto da tempo con Slow Food grazie alla quale il Veneto ha aggiunto un tassello ai suoi interventi, in particolare contribuendo alla tutela dei presidi agroalimentari in Brasile e ora anche in Tanzania. La conferenza è proseguita nel pomeriggio con la presentazione di modelli di cooperazione attivati in sinergia con i molti attori del territorio veneto.
La seconda giornata. La giornata conclusiva è stata invece caratterizzata dall’appassionato intervento della giovane scrittrice bosniaca Zlata Filipovic autrice del bestseller “Diario di Zlata: vita di una bambina durante la guerra di Sarajevo” e testimonial dell’UNICEF.
L’UNICEF, di cui era presente Stefano Taravella vicepresidente per l’Italia, nel suo rapporto 2009 sulla condizione dell’infanzia nel mondo mette in evidenza che quasi 9 milioni di bambini muoiono al di sotto dei 5 anni. Dei diritti dei bambini hanno parlato Antonio Papisca titolare della Cattedra Unesco “Diritti umani, democrazia e pace” dell’Università di Padova e la vicepresidente dell’Ordine dei giornalisti del Veneto Maria Fiorenza Coppari. Giovanni Provenzale ha illustrato l’attività della “Rete internazionale Progetto Pace” realizzata con gli studenti e in precedenza Camilla Grassi e Marco Zarai avevano raccontato la loro partecipazione al Summit J8 (Junior 8) 2008-2009.
Conclusioni. Isi Coppola, nelle sue conclusioni si è rivolta ai molti giovani studenti presenti, affermando che la pace è prima di tutto il nostro impegno, la non-indifferenza di fronte alle problematiche, la non-superficialità nel trovare le risposte. Facendo riferimento alla legge regionale n. 55/99, l’assessore Coppola ha affermato: “Quello che conta non sono i milioni spesi o il numero dei progetti realizzati, ma lo straordinario bilancio di valori che oggi possiamo tracciare insieme”. Il messaggio che si può ricavare da questa conferenza – ha concluso l’assessore Coppola – è che anche il mondo della politica è in grado di mettere a disposizione gli strumenti giusti per impegnarsi a favore degli altri.