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Giorgione a Castelfranco Veneto

Il contributo scientifico dell’ateneo alla mostra internazionale

di univr
18 Gennaio 2010
in Senza categoria
Giorgione Mosè alla prova del fuoco olio su tela cm 89x72 Firenze

Giorgione Mosè alla prova del fuoco olio su tela cm 89x72 Firenze

In occasione del quinto centenario dalla morte di Giorgione, Castelfranco Veneto celebra il suo massimo artista. Fino all’11 aprile 2010 Casa Marta-Pellizzari, ora “Casa Giorgione”, ospiterà un’esposizione che documenta la grandezza del pittore, emblema del Rinascimento veneto.

Fondamentale nell’allestimento della mostra il contributo scientifico dell’Università di Verona che, grazie ai docenti e ai ricercatori del Dipartimento delle Discipline storiche, artistiche, archeologiche e geografiche e del dottorato di ricerca in beni culturali e territorio ha potuto svelare alcuni dei segreti nascosti nei quadri dell’artista. Un gruppo preparato e all’avanguardia che, guidato da Enrico Dal Pozzolo, docente di Storia dell’arte moderna dell’ateneo e tra i curatori della mostra, ha fornito una raffinata analisi di molti dei quadri esposti. “In catalogo vi sono127 opere, circa il 75% delle quali è stato schedato da professori, dottorandi e dottori del nostro ateneo- spiega Dal Pozzolo -. Per la mostra è stato inoltre coinvolto il Laboratorio di analisi non invasive per opere d’arte antica e contemporanea (Laniac) dell’Università che ha permesso di portare alla luce nuovi e sorprendenti disegni preparatori nascosti sotto la pittura”.

Fondamentale anche il contributo di Giorgio Fossaluzza docente di Storia dell’arte moderna dell’ateneo scaligero che, con Dal Pozzolo, ha scritto tre dei saggi introduttivi all’esposizione ed è stato autore assieme a Lionello Puppi, presidente del Comitato Regionale per il V centenario, della Guida agli itinerari giorgioneschi del Veneto.

La mostra con un notevole nucleo d’opere guiderà i visitatori all’interno di un percorso suggestivo e appassionato, alla scoperta del più enigmatico artista del Rinascimento italiano, capace con la sua pittura di influenzare gli sviluppi della storia artistica seguente. “L’ateneo scaligero ha dato un contributo fondamentale al successo di questa mostra – sottolinea il preside della facoltà di Lettere e Filosofia Guido Avezzù – . Le competenze e la preparazione dei nostri docenti e dei ricercatori pone la nostra università tra le più specializzate nell’ambito delle discipline artistiche. Basti pensare, nel caso specifico del Giorgione, all’elaborazione di una nuova interpretazione iconografica di importanti quadri come “Evening Landscape”, conservato alla National Gallery di Londra”.

L’ Evento espositivo è curato da Lionello Puppi, Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani, e Enrico Maria Dal Pozzolo e promosso dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena e Fondazione Antonveneta e la collaborazione dei Musei internazionali in cui erano conservate le opere; dall’Ermitage di San Pietroburgo e il Louvre di Parigi, fino agli Uffizi e Palazzo Pitti di Firenze.

Giorgione Giorgione, pseudonimo di Giorgio o Zorzi, è nato a Castelfranco Veneto nel 1478 e morto a Venezia nel 1510. Della sua vita si conosce pochissimo e i fatti certi sono noti grazie a iscrizioni sui dipinti o a scarsi documenti contemporanei.
Pittore del Rinascimento italiano, è stato allievo di Giovanni Bellini. E’ considerato uno degli iniziatori della cosiddetta “pittura tonale”; tecnica artistica, frutto di una complessa rielaborazione della tradizione veneta del colore, che crea nello spettatore l’illusione della prospettiva attraverso le diverse tonalità cromatiche. Le sue opere più famose sono conservate nei musei di tutto il mondo, dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze alla National Gallery di Londra.

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