
«Nulla è più nostro. Ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero». Il racconto inizia il 13 dicembre 1943, quando Primo Levi è arrestato dalla milizia fascista e in seguito deportato nel campo Buna-Monowitz, vicino Auschwitz, dove sopravvive fino alla liberazione, avvenuta il 27 gennaio 1945. I ricordi degli orrori vissuti...
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