Parlare di salute mentale significa parlare di persone, di storie e di percorsi di cura che ogni giorno si costruiscono con dedizione, ascolto e ricerca. In occasione della Giornata Mondiale per la Salute Mentale, Verona apre le porte della Gran Guardia per raccontare alla cittadinanza l’impegno quotidiano di chi lavora per il benessere mentale di tutti. Sabato 11 ottobre, la Sala Conferenze della Gran Guardia ospiterà un evento aperto alla cittadinanza dal titolo “Salute mentale inclusiva: l’Azienza ospedaliera universitaria di Verona al servizio dei cittadini” . Sarà un’occasione per conoscere da vicino i servizi e le attività che ogni giorno vengono svolti per rispondere ai bisogni di salute mentale delle persone.
I docenti del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento Univr, da sempre impegnati anche nell’assistenza clinica, racconteranno come il loro lavoro quotidiano al fianco dei pazienti e delle famiglie abbia contribuito in modo concreto allo sviluppo della ricerca scientifica in questo ambito.
L’esperienza maturata sul campo ha infatti permesso di trasformare la pratica clinica in una vera e propria fonte di conoscenza: i dati raccolti nell’assistenza, sempre nel pieno rispetto della riservatezza e dei diritti delle persone, hanno consentito di comprendere meglio i percorsi di cura, individuare i fattori che influenzano l’andamento delle malattie, valutare l’efficacia dei trattamenti e sviluppare nuovi modelli di intervento.
Questo approccio, che parte dalla pratica clinica per arrivare alla ricerca, dimostra che cura e scienza procedono insieme, con un obiettivo comune: migliorare la qualità della vita delle persone che convivono con disturbi mentali.
“La nostra esperienza ci insegna che ogni atto clinico può diventare occasione di conoscenza – spiega Corrado Barbui, direttore del dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento Univr e responsabile dell’Unità operativa complessa di Psichiatria dell’Aoui. – Usare in modo rigoroso ciò che impariamo nella pratica quotidiana ci permette di offrire ai pazienti trattamenti sempre più efficaci e personalizzati”.
In questa prospettiva, la psichiatria universitaria dell’Aoui non è solo un luogo di cura, ma anche un laboratorio di innovazione, dove assistenza e ricerca si intrecciano per promuovere il progresso della salute mentale.
La mattinata si aprirà alle 9 con i saluti istituzionali tra i quali quello della rettrice dell’univesità di Verona Chiara Leardini. Alle 9.15, Corrado Barbui illustrerà l’organizzazione dell’offerta assistenziale psichiatrica dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, spiegando come sono strutturati i servizi e quali sono i percorsi attivi. Dalle 9.30 alle 11, si susseguiranno una serie di interventi dedicati ai diversi ambiti dell’assistenza psichiatrica: il reparto di psichiatria, con Katia De Santi, Orazio Bevilacqua, Roberta De Peris ed Erica Rizzo, per raccontare la quotidianità del lavoro clinico. Le attività del Centro di Salute Mentale e del Centro Diurno, illustrate da Marcella Bellani, Mariaelena Bertani e Camilla D’Astore. Il ruolo delle équipe territoriali, presentato da Michela Nosè, Filippo Cecchetto, Sarah Tosato e Marcella Bellani. L’esperienza del Centro Regionale per i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, con Rosa Dall’Agnola e Mariasole Castellazzi. L’attività dell’ambulatorio Rosa Perinatalità, dedicato alla salute mentale in gravidanza e nel post partum, raccontata da Sarah Tosato e Marcella Bellani. Le consulenze psichiatriche in ospedale, illustrate da Francesco Amaddeo, e le attività psicologiche e psicoterapiche, presentate da Lidia Del Piccolo.
Dopo una pausa alle 11.15, i lavori riprenderanno alle 11.30 con un approfondimento dedicato alla salute mentale in carcere, per conoscere meglio il lavoro svolto in questo contesto complesso.
Alle 11.45, Giovanni Ostuzzi offrirà uno sguardo originale su come i problemi di salute mentale vengono rappresentati nel cinema, un momento di riflessione culturale e critica.
La giornata si concluderà alle 12.15 con una tavola rotonda che darà voce a utenti, familiari e operatori, creando uno spazio di dialogo e confronto aperto, arricchito da esperienze e punti di vista diversi.
Sara Mauroner