A dieci anni dalla scomparsa, l’Università di Verona ha reso omaggio a Michele Tansella, figura centrale della psichiatria veronese e tra i massimi studiosi di epidemiologia psichiatrica a livello internazionale.
Venerdì 19 settembre si è tenuto, nell’Aula Magna di Ca’ Vignal 3 un convegno dal titolo “Epidemiologia, psichiatria di comunità e innovazione: l’eredità di Michele Tansella”. L’iniziativa ha inteso dare risalto a un percorso professionale e umano che ha lasciato un’impronta indelebile sull’approccio alla cura della salute mentale.
«Usare le parole in modo appropriato è la premessa indispensabile per evitare equivoci o interpretazioni errate», sosteneva Tansella, sottolineando come il rigore sia la pietra angolare della letteratura basata sull’evidenza. “Avvertiva con forza che l’approssimazione, spesso scambiata per flessibilità, tradisce la sostanza di una risposta matura alle sfide della vita. Per Tansella, la flessibilità doveva essere a sua volta rigorosa, delimitata e non arbitrariamente estensibile”, come hanno ricordato i tanti suoi colleghi ed allievi intervenuti nel corso della giornata.
L’evento del 19 settembre ha, infatti, riunito una serie di interventi e testimonianze da parte di figure chiave nel campo della salute mentale, a conferma della vitalità di una scuola che Tansella ha contribuito a creare e che continua a essere un punto di riferimento per la salute mentale sul territorio.
L’obiettivo principale è stato quello di promuovere un dialogo tra professionisti sull’epidemiologia psichiatrica e l’innovazione nei servizi, approfondendo quanto Tansella stesso aveva valorizzato: l’integrazione del rigore scientifico con l’approccio umano al paziente.
Tra i tanti relatori di rilievo Corrado Barbui, direttore del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, lo psichiatra e docente di ateneo Francesco Amaddeo, Christa Zimmermann, docente e moglie del professor Tansella, e altri studiosi e clinici impegnati a portare avanti quell’approccio alla psichiatria di comunità che Tansella instancabilmente sostenne come fondamento del cambiamento.
Il professor Michele Tansella ha rappresentato un punto di riferimento imprescindibile per la psichiatria nel territorio veronese. Il suo insegnamento ha segnato generazioni di clinici e ricercatori, sottolineando come la parola – scelta con rigore, usata con consapevolezza – sia uno strumento terapeutico e comunicativo potente.
L’iniziativa, organizzata dal dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, è stata anche l’occasione per riflettere sulle nuove sfide della psichiatria di comunità, nel solco di un’eredità che ha reso Verona un modello in Italia e in Europa.