“L’edizione 2025 del Verona Shakespeare Fringe, VSO, – spiegano Bigliazzi e Fiorato – segna una svolta nella storia del festival, consolidandone il ruolo di punto di riferimento per la sperimentazione del teatro shakespeariano in chiave multilinguistica e multiculturale. Il VSF valorizza l’opera di Shakespeare promuovendo la sinergia tra ricerca accademica e pratica teatrale e favorendo interpretazioni multiculturali nel panorama degli adattamenti contemporanei. Il VSF rappresenta un’eccellenza regionale per progetti internazionali. Si radica nella tradizione culturale veronese, rilanciandola con linguaggi innovativi; sostiene giovani talenti e promuove il dialogo tra culture. Nel corso di cinque anni si è affermato nel panorama internazionale come evento di punta per la valorizzazione della tradizione teatrale shakespeariana che trova a Verona la sua città d’elezione”.
Tra le principali innovazioni di quest’anno spiccano una direzione artistica internazionale affidata a due registi di fama mondiale, John Blondell e Lisa Wolpe, che portano a Verona una visione audace e inclusiva del repertorio shakespeariano. La sede sarà il Teatro Santissima Trinità in Monte Oliveto, nel cuore del centro storico di Verona. Nuovo impulso alla sinergia con progetti internazionali come Shakesphere – un prestigioso progetto competitivo promosso dallo European Shakespeare Festival Network (Esfn), alla cui selezione quest’anno è stato invitato a partecipare, come valutatore, anche il board del VSF. a queste novità si aggiungono una doppia sottotitolatura (in italiano e in inglese), rarissima nei festival multilingue, pensata per ampliare radicalmente l’accessibilità linguistica e visiva e un cartellone fortemente internazionale, selezionato tra oltre 40 candidature (numero quadruplicato rispetto agli anni precedenti), con artisti e compagnie provenienti da Europa, America, Asia e Africa.
Un festival in crescita. Fondato dal Centro interdipartimentale Skenè dell’Università di Verona nel 2021, il VSF giunge quest’anno alla sua quinta edizione, forte del prestigio acquisito a livello nazionale e internazionale. Radicato nella tradizione culturale veronese e attento alle sfide del presente, il VSF è oggi un laboratorio teatrale internazionale, un progetto interdisciplinare, intergenerazionale e interculturale che unisce ricerca accademica, pratica teatrale e impegno sociale, confermandosi un’eccellenza veronese dal respiro globale. Dal 2022 è l’unico membro italiano, insieme al Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese, dello European Shakespeare Festival Network (Esfn), rete europea che unisce i maggiori festival dedicati a Shakespeare e promuove collaborazioni progettuali e residenze artistiche. Nel 2024 il logo del Festival è stato ufficialmente depositato in sede europea dall’Ateneo scaligero, sancendo un’identità visiva e progettuale stabile. Per l’edizione 2025, il VSF si avvale della direzione artistica congiunta di John Blondell e Lisa Wolpe, due figure di spicco nel panorama teatrale internazionale.
John Blondell è un regista e accademico statunitense, noto per il suo approccio innovativo e interculturale al teatro. È fondatore e direttore artistico della Lit Moon Theatre Company e dei Lit Moon World Theater Festivals, ed è stato professore di Theatre Arts al Westmont College di Santa Barbara, California. Co-fondatore del VSF, Blondell ha diretto oltre 90 produzioni teatrali e portato in scena più di 60 spettacoli. Le sue regie sono state rappresentate in Europa, Asia e Nord America, in contesti prestigiosi come il Globe to Globe Festival dello Shakespeare’s Globe di Londra, e hanno ricevuto numerosi riconoscimenti.
Lisa Wolpe, attrice, regista e drammaturga, è una delle voci più autorevoli del teatro shakespeariano negli Stati Uniti. Fondatrice dello Shakespeare & Company Los Angeles Women’s Shakespeare Company, è nota per le sue reinterpretazioni radicali dei ruoli maschili in Shakespeare – da Amleto a Shylock – e per il suo attivismo volto a promuovere l’uguaglianza di genere nel mondo teatrale.
Insieme, Wolpe e Blondell incarnano la vocazione del VSF a coniugare sperimentazione artistica, inclusività e dialogo interculturale.
Il legame con l’Università. Fin dalla sua nascita, il VSF è strettamente legato agli obiettivi formativi e culturali dell’Università di Verona, grazie anche all’azione del Centro Skenè, promotore del Festival. Il VSF si configura come un luogo privilegiato di incontro tra ricerca accademica, pratica teatrale e formazione, offrendo a studenti e studentesse occasioni concrete di crescita professionale e culturale. Un esempio significativo è rappresentato dalla Summer School internazionale “Shakespeare and the Mediterranean”, organizzata anch’essa, in concomitanza con il Festival, dal Centro Skenè e giunta nel 2025 alla sua quinta edizione. La presenza attiva degli studenti internazionali della Summer School ha favorito negli anni l’ampliamento del pubblico, rafforzando il dialogo intergenerazionale e avvicinando le nuove generazioni al mondo teatrale. A partire da quest’anno, il Festival consolida il suo legame con la formazione attivando una collaborazione strutturata con il Master TraSCrea (Traduzione Intermediale e Scrittura Creativa), coinvolgendo gli studenti in stage, laboratori e attività professionalizzanti legate all’organizzazione, alla traduzione e alla comunicazione del VSF.
La sede: un teatro nel cuore di Verona. L’edizione 2025 si svolge presso il Teatro Santissima Trinità in Monte Oliveto, una location che coniuga perfettamente scenografia storica e centralità logistica: a pochi passi dall’Arena, da Castelvecchio e dai luoghi shakespeariani per eccellenza (Casa di Giulietta, Casa di Romeo, Tomba di Giulietta), nonché dal polo umanistico dell’Università. Una collocazione ideale per attrarre spettatori locali, turisti e studiosi.
Una proposta teatrale multiculturale e accessibile. La vocazione internazionale del VSF si riflette anche nel pubblico eterogeneo che ogni anno anima il festival: studenti, studiosi, cittadini, turisti, appassionati di teatro. In questi anni, il VSF ha accolto anche spettatori con disabilità fisiche, mentre l’utilizzo dei sottotitoli in inglese per tutti gli spettacoli ha favorito l’accessibilità sia a livello linguistico che visivo. Con lo stesso spirito, l’edizione del 2025 vuole valorizzare la dimensione inclusiva sia dal punto di vista dell’accessibilità materiale sia di quella linguistica: per questa edizione si prevede, oltre ai sottotitoli in inglese, anche traduzioni in italiano, una doppia sottotitolatura, rara nei festival multilingue, al fine di permettere un più ampio accesso a un pubblico sia italiano sia straniero.
Inoltre, gli spettacoli saranno accompagnati da un programma di incontri con gli artisti (QAs) nel quadro delle attività della Summer School Shakespeare and the Mediterranean presso l’Università di Verona (quest’anno gli studenti iscritti alla Summer School sono un centinaio). Gli incontri saranno aperti a tutta la cittadinanza, oltre che alle scuole, a turisti e pubblico generale.
Il VSF si svolgerà presso il teatro della SS. Trinità in Monte Oliveto (in regola con tutte le norme di accessibilità) e tutti gli spettacoli inizieranno alle 19:00. I biglietti, acquistabili in rete e al botteghino, costeranno 10 euro (prezzo intero; con sconto, 8 euro, per over 65 e under 25).
Come in passato, l’edizione del VSF 2025 vedrà, nella rosa dei progetti selezionati, produzioni originali provenienti da tutto il mondo. Rispetto agli anni precedenti, il numero delle candidature in risposta al bando di selezione è circa quadruplicato, raggiungendo più di 40 domande di partecipazione. Tra le domande ricevute si registrano proposte da parte di compagnie e artisti europei, in particolare tedeschi, italiani, belgi, olandesi, norvegesi, polacchi, scozzesi e inglesi, oltre che americani, cinesi, turchi, macedoni, greci, kenyoti, messicani e argentini. Di seguito il programma con i 9 spettacoli di quest’anno:
Il cartellone con la programmazione completa del 2025 è disponibile sul sito del Verona Fringe Festival
RD