Occupazione e retribuzione in aumento per le laureate e i laureati dell’Università di Verona. A confermarlo sono i dati dell’ultimo rapporto del consorzio Almalaurea, presentato martedì 10 giugno a Brescia, nel corso del convegno “Laureati e lavoro nel prisma del mismatch”.
A Verona l’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato 8.643 persone. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2023 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2019 e intervistati dopo cinque anni.
Con l’85,2 % di occupazione delle laureate e laureati triennali a un anno dalla laurea, anche quest’anno Verona supera la media regionale dell’83,2%. Il 38,2% ha un contratto a tempo indeterminato e la retribuzione media è di 1.563 euro netti mensili. Il trend è di certo positivo dal momento che nel 2023 il tasso di occupazione era dell’80,4% con una retribuzione di 1494 euro.
Per i magistrali biennali e a ciclo unico del 2023, il tasso di occupazione a un anno dal titolo è dell’86%, con retribuzioni che si attestano attorno ai 1.509 euro. A cinque anni, la percentuale di occupati sale al 91,8%, con una netta prevalenza di contratti stabili (57,8%) e una retribuzione media di 1.844 euro.
In termini di efficacia del titolo di studio, oltre il 68% ritiene la laurea utile per il proprio lavoro, soprattutto tra i magistrali a ciclo unico. Il settore dei servizi assorbe l’84,1% degli occupati, seguito dall’industria (15,4%).
Ma vediamo ora il profilo del laureato scaligero. Tra i 5225 laureati nel 2024, il 65,1% ha concluso gli studi nei tempi previsti, un dato superiore alla media italiana (58,7%). L’età media alla laurea è di 25,6 anni. I tirocini curriculari coinvolgono oltre l’80% degli studenti, mentre il 12% ha fatto un’esperienza di studio all’estero. Particolarmente diffuso anche il lavoro durante gli studi (79,1%).
Anche il grado di soddisfazione è elevato: l’89,1% si dichiara nel complesso soddisfatto dell’esperienza universitaria, mentre il 67,7% sceglierebbe di nuovo lo stesso corso e ateneo.
“Gli eccellenti dati occupazionali delle nostre laureate e dei nostri laureati – spiega il magnifico rettore Pier Francesco Nocini – sono il risultato di un progetto di ateneo di questi anni del mio mandato cui si è dedicata l’intera comunità universitaria. Abbiamo aumentato il numero dei corsi di studio per dare una proposta formativa completa a studentesse e studenti e per rispondere alle necessità di profili professionali richiesti dal mondo del lavoro. Sono altrettanto numerosi i servizi, i progetti e le iniziative di orientamento e intermediazione attivate dall’ateneo, sin dall’inizio del percorso di studi, per aiutare ragazze e ragazzi a definire chiari obiettivi professionali e un piano di azione con cui raggiungerli. Tra questi gli stage extracurriculari, gli incontri con aziende, enti e professionisti, l’orientamento al lavoro e il Recruiting Day Verona e Vicenza, organizzato due volte l’anno in collaborazione con le Camere di commercio di Verona e Vicenza e che rappresenta uno dei momenti più significativi e utili di contatto con il mondo del lavoro. Oggi le nostre laureate e i nostri laureati hanno le conoscenze, le competenze e i giusti strumenti per inserirsi nel modo del lavoro in modo coerente rispetto alla loro formazione e ai loro desideri”.