“La nuova residenza universitaria di via Mazza rappresenta un progetto sociale importante per dare casa a studentesse e studenti. È questo il cuore del nostro impegno: offrire pari opportunità, inclusione e accesso reale allo studio universitario.” Così il magnifico rettore Pier Francesco Nocini è intervenuto lunedì 9 giugno, durante il sopralluogo al cantiere di via Mazza, nel cuore del quartiere di Veronetta, dove sono in corso i lavori di realizzazione del nuovo studentato Esu Verona.
L’evento è stato introdotto dal presidente di Esu Verona Claudio Valente, dal direttore Giorgio Gugole e dai membri del Consiglio di Amministrazione che assieme al magnifico rettore Nocini hanno accolto la Consigliera delegata del Ministro dell’università e della ricerca Alessandra Maria Gallone, l’Assessore regionale all’istruzione Valeria Mantovan, il Sottosegretario di Stato alla Cultura Gianmarco Mazzi, la Vicesindaca di Verona Barbara Bissoli, il Presidente della Provincia Flavio Massimo Pasini, il Vescovo di Verona Domenico Pompili e la Presidente del Consiglio degli Studenti di Verona Irene Lupi, studentesse, studenti e numerose autorità civili e militari cittadine.
Il cantiere interessa una superficie di oltre 3 mila metri quadrati, composti da un ex collegio/educandato, realizzato nel 1938 e ampliato nel 1965, e dal cortile interno. Cinque in tutto i piani, di cui quattro fuori terra. Il piano interrato sarà destinato a servizi, lavanderia, cucina comune, area giochi, palestra e sala conferenze. Il piano terra ospiterà l’aula studio, un parcheggio bici coperto, la portineria e alcuni alloggi. Ai piani superiori le altre stanze: 128 posti letto in totale, in singola o doppia con servizi igienici. La metratura sarà maggiore rispetto a quella prevista dagli standard minimi riportati nella normativa ministeriale. Sette gli alloggi dedicati e progettati per le persone con disabilità. L’accessibilità verrà garantita per l’intero edificio, con ascensori e soluzioni costruttive orientate al benessere degli studenti e delle studentesse. Numerose le aree dedicate alla socializzazione, che comprendono anche uno spazio comune e una seconda aula studio all’ultimo piano.
La fine dei lavori è prevista per l’estate del 2026. Il costo totale dell’intervento, compreso l’acquisto del bene, è pari a 12,2 milioni di euro, di cui 9,15 cofinanziati da un bando del MUR (V Bando ex Legge 338/2000), per la realizzazione di strutture universitarie e, i restanti 3 milioni circa, da risorse proprie dell’Ente Regionale per il Diritto allo studio.
“L’Università di Verona è un luogo di conoscenza, ricerca e innovazione – ha aggiunto il magnifico rettore Pier Francesco Nocini -ma è anche un luogo aperto a tutte e tutti, capace di dare ascolto e risposte ai bisogni delle persone e la nuova residenza universitaria con i suoi 128 posti letto ne è esempio concreto. Ringrazio profondamente il Ministro Anna Maria Bernini per il suo costante impegno per il sistema universitario e per aver creduto nel nostro Ateneo. Verona oggi è sempre più una città Universitaria vera, viva, inclusiva come desideravo all’inizio del mio mandato”.
“Lo studentato dista circa 200 metri dalla sede dell’Università ed è servito dai mezzi pubblici – ha ricordato il presidente di Esu Verona Claudio Valente –. Inoltre, si inserisce nel contesto del quartiere di Veronetta, arricchendolo di un patrimonio umano di giovani studentesse e studenti, propulsori di cultura e scienza. Rispetto ad altre soluzioni, questa garantisce un’integrazione ‘per osmosi’ con il tessuto cittadino. Il risultato è merito di Esu, del Consiglio di Amministrazione, del Direttore e degli uffici. Abbiamo potuto raggiungerlo, finanziariamente, grazie all’impegno della Regione e del Ministero. Dal punto di vista pratico, la Diocesi, il Comune e, in particolare, il Rettore, ci hanno agevolato e stimolato, condividendo con noi l’importanza di creare nuovi posti letto e di farlo in un contesto comodo alle aule e prossimo al centro cittadino. Ringrazio, infine, gli studenti per il continuo confronto che hanno tenuto con noi per raggiungere questo obiettivo.”
“Altro aspetto da sottolineare di questo progetto, è il recupero di un edificio che ha una storicità nella funzione di alloggio per chi studia. È una storia che manteniamo, riqualificando e rendendo lo studentato più funzionale e sostenibile – ha aggiunto il direttore Giorgio Gugole -. Va ricordato che Esu Verona ha sempre potuto garantire gli alloggi a tutti gli utenti idonei secondo i criteri di legge e non è così in tutte le città universitarie. Con i progetti in corso, e questo in particolare, facciamo un passo ulteriore: ampliare l’offerta anche a chi non possiede tutti i requisiti, ma incontra oggettive difficoltà a trovare un posto letto per studiare nel nostro ateneo”.
“La visita al cantiere del nuovo studentato di Verona rappresenta un momento significativo per tutto il diritto allo studio universitario nella nostra Regione – ha affermato l’assessore regionale Valeria Mantovan –. Il tema dei posti letto è sentito non solo in Veneto ma in tutte le Regioni. Con i suoi 128 posti letto, questa struttura di Verona non è solo una risposta concreta alla crescente domanda abitativa degli studenti fuori sede, ma un simbolo del nostro impegno a garantire opportunità di crescita ed emancipazione ai giovani. Desidero ringraziare tutti gli Esu, oggi in particolare quello di Verona per aver ampliato la disponibilità dei posti letto di oltre il 40%, le Università del Veneto per la collaborazione costante e costruttiva, e il Ministro per l’attenzione dimostrata verso le esigenze del mondo universitario. La Regione del Veneto continuerà a investire con convinzione, attraverso interventi infrastrutturali, collaborazioni istituzionali e misure innovative, per costruire un ecosistema in cui ogni studente possa sentirsi accolto e valorizzato”.
“La città per essere accogliente e attrattiva deve essere vivibile anche da parte della cittadinanza universitaria, ecco perché il Comune di Verona si sta impegnando a fondo per le studentesse e per gli studenti sin dall’approvazione delle linee di mandato di questa amministrazione – ha ribadito la vicesindaca Barbara Bissoli –. Abbiamo messo al centro delle nostre iniziative a tutti i livelli la residenzialità universitaria, a partire dall’organizzazione dell’ufficio SUAP-SUEP che ha una corsia preferenziale per gli studentati, ragione per cui i lavori che riguardano la ristrutturazione dell’edificio in via Mazza sono partiti con rapidità e sono a uno stato avanzato. L’attenzione dell’amministrazione non è focalizzata solo sull’aspetto edilizio dell’emergenza abitativa degli studenti che è uno dei punti recepiti nelle strategie di sviluppo della città contenuti nel preliminare del Pat, ma mira a infrastrutturare con razionalità la città universitaria affinchè sia connessa sotto il profilo della intermodalità, accogliente e attrattiva”.
“La costruzione di questo nuovo studentato rappresenta un passo avanti concreto per la tutela del diritto allo studio – ha detto la presidente del Consiglio studentesco Irene Lupi -. La nostra mobilitazione, che ci ha visti piantare tende davanti all’Università per giorni e notti, insieme al confronto con la Ministra durante l’inaugurazione dell’a.a. 2022/2023, ha portato a un primo risultato nella lotta per un’istruzione davvero accessibile. Continueremo a esserci affinché questo diritto sia garantito a tutte e tutti, a partire dalle residenze universitarie. Un sentito ringraziamento va a tutti gli attori coinvolti, che hanno contribuito a inaugurare un modello di residenzialità pubblica che speriamo possa crescere ancora”.
RD