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Chirurgia toracica robotica, adesso anche in Aoui la mininvasiva

Molti i benefici per i pazienti, a partire dalla comparazione delle tre piattaforme robotiche

di Alessia Veronese
14 Gennaio 2025
in Dai dipartimenti

Il polmone si aggiunge agli altri organi del corpo umano che possono essere trattati con chirurgia robotica, cioè con operazioni mininvasive che portano notevoli benefici per il paziente. Le malattie polmonari come tumore, patologie del Timo (Mediastinico), tumore della parete toracica, finora curati solo con chirurgia classica open, adesso si avvalgono anche della nuova tecnica.

Partita a luglio 2024, la Chirurgia toracica robotica è la nuova offerta di cura dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata che infatti ha ottenuto dalla Regione l’autorizzazione a creare, nel dipartimento di Chirurgia, la nuova Unità semplice dipartimentale di Chirurgia toracica mininvasiva e robotica, diretta dal dottor Cristiano Benato. In sei mesi sono già stati fatti 25 interventi, ma la novità di quest’anno è che anche i casi clinici della Toracica robotica entrano nella prima comparazione internazionale avviata in Aoui ad aprile 2023.

In Aoui si comparano i tre robot. Da aprile 2023, nelle sale operatorie del Polo Confortini è in corso la comparazione delle tre piattaforme robotiche attualmente disponibili sul mercato, e finora mai utilizzate in contemporanea nella stessa struttura ospedaliera. Le tre macchine sono tutte installate in AOUI: Da Vinci (Intuitive surgical), Hugo (Medtronic) e Versius (CMR surgical). I chirurghi di altissima esperienza e le équipe specializzate stanno misurando le performance dei 3 robot per valutare efficienza, maneggevolezza e efficacia clinico-funzionale delle tre diverse tecnologie. I risultati di questo studio comparativo forniranno alle Aziende Sanitarie mondiali i dati necessari per decidere gli investimenti con riduzione dei costi, grazie all’apertura del mercato alla concorrenza.

Quali interventi si fanno in mininvasiva. L’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona è centro di riferimento per la chirurgia oncologica mini-invasiva. Con l’inserimento della chirurgia toracica, la comparazione dei 3 robot coinvolge 8 specialità: urologia (la prostatectomia radicale è stato l’ambito storico per la robotica in Aoui), ginecologia, chirurgia dell’esofago-stomaco, otorinolaringoiatria, chirurgia pancreatica, chirurgia epatobiliare, chirurgia colo-rettale. Altre specialità si aggiungeranno come la chirurgia senologica e quella pediatrica. La comparazione per la chirurgia toracica verrà fatta utilizzando le piattaforme Da Vinci e Versius.

Vantaggi per il paziente. L’intervento chirurgico con tecnologia robotica porta indubbi benefici per il benessere del paziente: risparmio dell’organo (le parti malate asportate con l’intervento sono più piccole), minore degenza in ospedale, recupero domiciliare più veloce e con minore dolore, migliore recupero funzionale dell’organo, vantaggi estetici con cicatrici meno invasive, ritorno più rapido alla quotidianità.

Il Givop – Gruppo Interdisciplinare Veronese di Oncologia Polmonare. La cura del tumore al polmone si avvale da anni dell’approccio multidisciplinare, attraverso il Givop che gestisce anche l’ambulatorio di diagnosi precoce per le malattie polmonari. Un servizio con accesso rapido ad una prima visita specialistica. Il numero verde 800 159 929 è a disposizione dei cittadini che possono prenotare il controllo specialistico sia su propria iniziativa perché in presenza di qualche sintomo sia perché il medico di base ritiene necessario un approfondimento, dal lunedì al venerdì dalle ore 08:00 alle ore 15:00, oppure mandando una mail all’indirizzo givop@aovr.veneto.it.

Il Givop è composto dagli specialisti che stabiliscono il percorso di cura più adatto e i trattamenti necessari (oncologico, radioterapia, chirurgia). Ne fanno parte i medici di: pneumologia, chirurgia toracica, radioterapia, radiologia, oncologia. Il Gruppo opera anche in video conferenza con colleghi di altre strutture sanitarie provinciali.

Alla conferenza stampa erano presenti: Giovanni de Manzoni, direttore UOC Chirurgia Esofago-Stomaco e delegato dal Rettore per le Scuole di specializzazione di area medica, Simone Giacopuzzi chirurgo esofago-stomaco, coordinatore del gruppo Aoui comparazione robotica e docente di Chirurgia generale Univr, Cristiano Benato responsabile Usd Chirurgia toracica robotica, Claudio Micheletto direttore Uoc Pneumologia e professore a contratto in malattie dell’apparato respiratorio Univr.

“La robotica è un tema centrale per la nostra Azienda perché abbiamo una forte vocazione chirurgica ma anche per la sperimentazione con tre robot che è unica al mondo – ha detto De Manzoni – . Veniamo citati dalla Corea e dagli Stati Uniti perché siamo l’unico centro che sta comparando tre piattaforme robotiche. Ci mancava un tassello importante che era la chirurgia toracica robotica, ma con l’arrivo del dott. Benato e la creazione della struttura dipartimentale possiamo darci per il 2025 l’obiettivo della comparazione anche per la toracica. Questo si chiama High Technology Assessment, cioè sulla base di evidenze scientifiche valutare quale tecnologia sia migliore per la pratica clinica. Il dott. Benato ha fatto recentemente anche una grossa recidiva di un sarcoma che è un intervento in cui il robot potrebbe dare vantaggi. Lo studio comparativo serve proprio a questo. Allo stesso modo di quanto avviene nel mio reparto, dove già facciamo circa una sessantina di esofagectomie robotiche all’anno e siamo il centro italiano in cui viene fatto il maggior numero di questi interventi. La chirurgia toracica robotica ci completerebbe con tutta la parte delle patologie mediastiniche polmonari e tracheali”.

“Un anno e mezzo fa è iniziato il progetto di valutazione comparativa tra le diverse piattaforme robotiche – ha aggiunto Giacopuzzi – Cosa significa? Fino a tre anni fa, avevamo un solo robot che era il Da Vinci, che ha sempre avuto tutto il monopolio del mercato della chirurgia robotica. Con quella piattaforma abbiamo sviluppato delle tecniche che ci hanno permesso di portare molti malati ad una chirurgia mini-invasiva anche con patologie complesse. Significa dare al paziente una possibilità sia di cura oncologica, sia di ripresa post-operatoria ideale. Con la caduta del monopolio e l’entrata in Europa delle altre due piattaforme, si rendeva necessario capire se si riusciva ad ottenere gli stessi risultati e magari anche un risparmio economico dovuta alla competizione fra i produttori. Abbiamo iniziato questa valutazione comparativa su tutte le specialità chirurgiche in cui la nostra Azienda ha specialisti di robotica ad altissimo livello. Rimaneva questo importante settore della chirurgia toracica e si rendeva necessario investire anche in questo ambito. Con il dottor Benato amplieremo gli studi clinici già nel 2025 oltre al Da Vinci anche per il Versius”.

“Tutta la mia formazione di chirurgia è stata nella direzione della tecnica mini-invasiva, prima con la toracoscopia sul torace che è l’equivalente alla laparoscopia, poi con la chirurgia robotica che è l’evoluzione della toracoscopia tradizionale – ha precisato Benato-.  Ho fatto sempre chirurgia robotica, anni fa si faceva soprattutto sul Mediastino perché è una zona più accessibile e, soprattutto nel caso del Timo, permette di fare interventi evitando di tagliare l’osso. Il robot è uno strumento più malleabile e permette di lavorare in zone molto piccole e con una visione molto più precisa grazie alla telecamera tridimensionale che aumenta di 20 volte il dettaglio. Lo sviluppo in questi ultimi anni è stato proprio sul polmone e rappresenta l’evoluzione della chirurgia toracica, si tolgono porzioni più piccole con lobectomie o segmentectomie. Gli strumenti robotici ci permettono di fare questo tipo di interventi”.

“Il tumore del polmone è una malattia che ha una incidenza epidemiologica standard ma per la quale sarebbe fondamentale la diagnostica precoce – ha concluso Micheletto -. C’è bisogno di maggiore attenzione perché, essendo lo screening piuttosto complicato rispetto ad altri, questo purtroppo ci porta a vedere casi già in fase avanzata perché non ci si accorge subito dei sintomi, come ad esempio il fumatore che è abituato a convivere con una serie di disturbi. C’è bisogno di ampliare lo screening per la diagnosi precoce che ci consente di consegnare i pazienti al chirurgo perché è sicuramente la metodica che ci garantisce una percentuale di guarigione molto più elevata rispetto alla terapia. Inoltre, in ambito regionale c’è un tentativo di concentrare le attività chirurgiche nei centri hub con maggiore casistica. La nostra azienda ha sicuramente i numeri per farlo con delle tante figure professionali: il chirurgo, il radioterapista, l’oncologo e lo pneumologo/ broncoscopista che faccia tutte le attività diagnostiche. Noi abbiamo anche un ambulatorio dedicato senza lista d’attesa, per dare la possibilità ai pazienti di essere visti immediatamente. In Aoui, ci sono tutte queste grandi professionalità per mantenere lo standard che è richiesto dalla Regione, per le attività oncologiche, per quelle diagnostiche e broncoscopiche, e per quelle chirurgiche”.

 

Testo a cura di Aoui Verona Stampa

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