Un’opportunità per lavorare in eccellenti strutture ospedaliere internazionali, ampliare le proprie conoscenze e mettere a frutto gli studi fatti. È questa l’opportunità riservata a Ryota Kakizaki, studente giapponese dell’università di Berna che ha vinto il “Michele Pighi Young Investigator Award”. Il suo lavoro è stato selezionato tra i 279 presentati dai partecipanti alla prima edizione del premio internazionale.
Il premio in memoria di Michele Pighi, docente di Cardiologia di ateneo scomparso nel settembre 2022, è stato consegnato a Parigi lo scorso 15 maggio, durante l’ultima edizione dell’EuroPcr, evento internazionale di riferimento per la formazione in Medicina interventistica cardiovascolare.
A consegnare il premio Flavio Ribichini, docente di Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’università di Verona e direttore del Dipartimento Cardiopolmonare e vascolare dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata, che ha dato vita al riconoscimento sostenuto dal dipartimento di Medicina. “Questo premio vuole essere una grande occasione per il futuro di medici che si siano distinti per l’eccellenza e potenzialità dei loro studi – ha commentato Ribichini – e, nel ricordo di Michele, un giovane collega che è stato un modello per tutte e tutti, desideriamo onorare e condividere il suo esempio con la comunità cardiologica internazionale. Questo premio consentirà alle giovani cardiologhe e ai giovani cardiologi di mettere in gioco le loro capacità e far fruttare gli studi fatti. Grazie alla borsa di studio, Ryota Kakizaki che si è aggiudicato il premio con la tesi “Frequency and fate o clinically silent plaque ruptures in non-infarct related coronary arteries” avrà l’opportunità di lavorare in una delle migliori strutture ospedaliere d’Europa”.
Michele Pighi, professore associato all’università di Verona, è scomparso il 30 settembre 2022 a causa di un incidente stradale a soli 39 anni. Laureato con il massimo dei voti all’ateneo scaligero, aveva poi conseguito a Verona la specializzazione in Scienze cardiovascolari. Nel 2014, grazie alla borsa di studio del Fondo Gianesini, aveva avuto la possibilità di proseguire gli studi a Londra e a Montreal, dove aveva potuto approfondito la ricerca sull’emergere delle malattie coronarie nei pazienti trapiantati di cuore.