
Al Polo Zanotto Cesare Maestri insignito della laurea honoris causa in Scienze motorie
L'Iron man che dalle rocce impervie di tanti monti continua la sua scalata personale con l'esistenza, in una vita piena di soddisfazioni e traguardi, di vette mai troppo alte per essere raggiunte. La laurea honoris causa in Scienze motorie e sportive è solo l'ennesima bandiera di successo da piantare ed ammirare. Cesare Maestri è un uomo umile, capace di vivere in pieno la sua esistenza in una continua ascesa verso un qualcosa di più alto, secondo i valori più importanti dello sport. Davanti ad un aula magna gremita, tutta l'Università di Verona e tantissimi ragazzi hanno omaggiato “Il ragno delle Dolomiti” e tutta la sua incredibile carriera.
Scalatore e narratore. Lunghi applausi e tanta commozione, per una cerimonia che è andata oltre i canoni della tradizione, sposandosi con la passione e la gioia di Maestri, circondato dai suoi amici e compagni più cari. “In questa sala – ha affermato – è rappresentata tutta la mia vita. Un riconoscimento che non va dedicato solo a me ma anche a tutte le guide alpine di tutte le montagne”. Tanta umiltà e passione e una vita piena di difficoltà e riconoscimenti. Il grande alpinista non è stato solamente un eroico uomo di sport; nel tempo ha saputo raccontare ai giovani le sue imprese, in numerosi articoli e libri, con un linguaggio fresco, innovativo, grondante di passione e forza di volontà, quella di gesti eroici troppo grandi per essere raccontati. Ma Maestri ne è stato capace, doppiamente, prima come sportivo e poi come scrittore. “Ha fatto dell'alpinismo – ha raccontato il Rettore Mazzucco – una vera e propria espressione atletica nel suo modo di affrontare le asperità della montagna in solitaria. Portatore di grandi valori etici, riconosciuti anche nella sua attività di scrittore. Grandi capacità narrative e apertura nel condividere la propria passione e le proprie esperienze”.
Tributi e omaggi. Un intero mondo accademico che si alza in piedi e tutta una facoltà, quella di Scienze motorie, grata ad un uomo che ha portato avanti quei valori che stanno alla base della vera vittoria sportiva. “Cesare Maestri – ha detto Carlo Morandi, preside della facoltà – ha mostrato con la sua superba maestria motoria come gli esseri umani siano capaci di compiere sfide impossibili. La vita è una continua lotta per l'ascesa, prima per noi stessi, poi per il mondo che ci circonda. Nessuna scalata è impossibile e lui è un innovatore, un docente ante litteram di Scienze motorie. Ci ha insegnato a non rassegnarci mai, sapeva osare”. E se la laudatio di Alessandro Pastore, professore ordinario della facoltà di Lettere, ha presentato l'immensa carriera dello scalatore, inquadrando la sua figura anche dal punto di vista personale e sociale, pieni di orgoglio sono stati i tributi di tutto il Trentino e di Alberto Pacher, vice presidente della Provincia autonoma di Trento: “Cesare rappresenta la parte migliore di noi, patrimonio di valori di tutta la gente di montagna. Ha sempre lasciato un'impronta importante in tutti quelli che lo hanno conosciuto”.
Presente e futuro. Un uomo che ha saputo raccontare e vivere con passione tutte le sue esperienze, uno degli ultimi baluardi delle eroiche gesta alpine. Riusciva a capire se stesso grazie al piacere della scalata con serietà e preparazione, valori che è riuscito a tramandare fino ad oggi. “A voi ragazzi – ha concluso un commosso Maestri – spetta un difficile compito: ma ricordate, quando lo sport diventa spettacolo non è più sport. I soldi non devono mai essere l'obiettivo dello sport. Vi ringrazio per questo bellissimo momento”.