“Giovanni Pascoli, cent’anni dopo”, è questo il titolo della rassegna in programma a Verona dal 20 al 23 marzo. La manifestazione, organizzata in occasione della giornata mondiale della poesia dall'Istituto internazionale per l'opera e la poesia, in collaborazione con l'Università degli studi di Verona, la Fondazione Masi e la Biblioteca civica, s’inserisce nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della morte del poeta. Hanno collaborato alla realizzazione all’evento il Comune di Verona e l’università Iulm di Milano, ma anche la Scuola del piccolo teatro di Milano e il liceo classico Scipione Maffei di Verona. Un incontro vincente quello di tanti poli culturali che, per una volta insieme, sono al servizio della poesia e dell’arte.
Le 4 giornate. Il programma è vasto e le quattro giornate sono state pensate per soddisfare ogni genere di pubblico. La rassegna comincia martedì 20 marzo con le letture itineranti alla Biblioteca civica, segue, mercoledì, il convegno universitario organizzato da Nadia Ebani, ordinario di letteratura all’Università di Verona, e nel pomeriggio “Giovanni Pascoli: la comunione dei vivi e dei morti”, incontro con la poetessa Patrizia Valduga ancora una volta in biblioteca, nella sala Farinati. Il giorno seguente prevede dalle 9 alle 18 il proseguimento del convegno universitario e, nel contempo, alle 15 la lettura di poesie al liceo Maffei, ad opera degli allievi del Piccolo Teatro di Milano e, alle 17.30 ancora una volta nella sala Farinati della Biblioteca civica, la proiezione del documentario “La selva delle lettere” sulla vita di Pascoli, opera dell’autore e regista Luigi Boneschi. Proiezione seguita da un incontro con il regista e con Umberto Sereni, docente di Storia contemporanea all’Università di Udine, autore di diversi volumi su Giovanni Pascoli ed ex sindaco di Barga, città tanto amata dal poeta. La rassegna si chiude venerdì 23 marzo alle 18.30 nel Piccolo Teatro di Giulietta con le letture tratte da “Le canzoni di Re Enzio”, interpretate dagli attori del Teatro Poesia di Bologna, per la regia di Silvana Strocchi. Si tratta di una complessa anti-epopea medievale scandita dai tempi della prigionia a Bologna del figlio prediletto di Federico II. Sono tra le ultime opere scritte dal poeta romagnolo, che dal 1906 si trovava a Bologna, successore del maestro Carducci.
Protagonisti i giovani. Una parte della rassegna è stata pensata proprio per avvicinare i giovani alla poesia del Pascoli, notoriamente considerato poeta “difficile” dagli studenti. I ragazzi delle scuole superiori, non solo di Verona ma di qualsiasi città, potranno scoprire un artista diverso da quello che sono abituati a studiare a lezione e, tra una lettura itinerante e un film biografico, magari anche sceglierlo come tema per la maturità.
L’organizzatore. Mente della rassegna è, anche quest’anno, Gianfranco De Bosio, presidente del Comitato scientifico dell’Istituto internazionale per l’opera e la poesia che ha fondato nel 1996 grazie al patrocinio dell’Unesco e che tuttora dirige con fierezza. Sovrintendente dell’Arena di Verona fino al 1998, il “maestro” – come lo chiama chi lavora con lui – è uno dei maggiori registi italiani di teatro, cinema, televisione e opera lirica del XX secolo, ancora in piena attività. Insegna Arti e spettacolo all’Universita’ Iulm di Milano e Recitazione nei linguaggi veneti alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano.