Un libro dedicato allo storico dell'economia andato in pensione di recente, Giovanni Zalin, docente di Storia economica alla facoltà di Economia per oltre trent'anni. Il libro raccoglie 22 saggi di colleghi e amici di Zalin, oltre alla Bibliografia dei suoi scritti. Gli argomenti sono i più vari, dal medioevo a oggi; ma molte ricerche riguardano temi e problemi di storia economica e sociale italiana ed europea dell’Ottocento e del Novecento. Il 24 febbraio all'Accademia di agricoltura scienze, e lettere di Verona è stato presentato il volume “Studi di storia economica e sociale in onore di Giovanni Zalin” edito da Cierre edizioni. Ne abbiamo parlato con uno dei curatori del libro, Gian Maria Varanini docente di Storia medievale dell'ateneo.
Un commento sul volume realizzato: quali sono i risultati raggiunti e le aspettative? Le aspettative di un volume di questo genere non sono esclusivamente scientifiche. Si dà per scontato l'eterogeneità delle ricerche, e ci si adegua a un costume accademico antico, che ha la sua radice in un atteggiamento di rispetto delle opinioni altrui, e di riconoscimento della positività di un contributo di ricerca svolto da un collega.
Qual è lo scopo principale di questo libro? Più o meno, la risposta coincide con la precedente: lo scopo è di rendere omaggio ad una persona molto stimata, ad uno studioso serio e che per trent'anni ha contribuito al consolidamento dell'ateneo veronese.
Cosa rappresenta per Lei la realizzazione di questo volume? La nascita di questo libro realizzato assieme a Giuseppe Gullino e Paolo Pecorari rappresenta senza dubbio la grande consapevolezza di aver contribuito ad una iniziativa gradita.
Cos'ha rappresentato il professor Zalin per l'Università di Verona in tutti i suoi anni di insegnamento? Occorrerebbe chiederlo ai suoi studenti e ai suoi colleghi di facoltà, ma certamente il suo lavoro è stato un esempio di fedeltà ai propri compiti, e un esempio di grande operosità scientifica anche in età non più giovanile.
Qual è l'aspetto più significativo del percorso di Zalin che ha contribuito alla creazione del libro? Senza dubbio la ricerca attenta a una dimensione regionale.