“Per molto tempo le donne sono state lasciate nell’ombra della storia”. Con queste parole Paola Azzolini ha aperto la presentazione del volume “Sorelle d’Italia – Le donne che hanno fatto il Risorgimento” di Marina Cepeda Fuentes, svoltasi all’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona. Il saggio è vincitore del prestigioso premio Elsa Morante per la Saggistica 2011. All’incontro ha partecipato anche Margherita Sciarretta con letture di brani tratti dal libro.
Le protagoniste. Marina Cepeda Fuentes ha riportato alla luce le vite “inimitabili” di tante eroine spesso tralasciate dalla storia e per questo dimenticate. Dalle protagoniste della Rivoluzione napoletana, Eleonora de Fonseca Pimentelli e Luisa Sanfelice, alle più celebri Cristina Trivulzio di Belgioioso e Giuditta Bellerio Sidoli, la donna che amò Mazzini, anche carbonare, garibaldine, brigantesse, soldatesse e infermiere trovano posto nelle pagine di questo saggio che ricostruisce il Risorgimento Italiano al femminile.
Com’è nata l’idea di questo libro?
“Quando ho sentito del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia ho pensato che ci dovevano esser state delle donne” racconta l’autrice “così per un anno ho studiato il Risorgimento italiano. Quando ho finito di documentarmi ho capito che era mio dovere fare conoscere a tutti queste donne. Sono loro molto grata perché leggere le loro storie è stata un’avventura bellissima e quando ho finito di studiare il Risorgimento, dopo quarant’anni di vita italiana, ho finalmente cominciato a capire l’Italia”.
All’interno del libro donne che hanno combattuto vestite da uomo sfatando il falso mito sulla debolezza delle donne che non sarebbero adatte alla battaglia. Ci parli un po’ di loro.
“Tra le più famose ci sono Rosa Donato, che nel 1848 durante gli otto mesi di lotta a Messina fece saltare un’intera batteria; Giuseppa Bolognara nota come Beppa la Cannonara, che durante lo sbarco dei Mille a Catania si impadronisce di un cannone e riesce a mettere in fuga tutti i soldati borbonici; Tonina Masanello, l’unica donna che partecipa alla spedizione dei mille vestita da uomo; Maria Salasco Martini della Torre, un’aristocratica che si distinse in battaglia al fianco di Gribaldi. Ma accanto a queste donne che hanno saputo diventare protagoniste ce ne sono tante altre che pur mantenendo il loro ruolo, aiutarono nella lotta stando nell’ombra, sfidando il pericolo raccolsero fondi, cucirono bandiere e camice rosse”.