Univrmagazine
martedì, 16 Settembre 2025
verona
  • Attualità
    Da sn. Luigi Tronca, Chiara Matilde Ferrari e Leonardo Latella

    Cibi del futuro: quale educazione per un’alimentazione sostenibile?

    Università e Tocatì

    Da sn. Aldo Ottobrino, Lella Costa e Nicola Cadoni

    La Lisistrata di Aristofane, il classico greco che parla al nostro presente

    Da sinistra Stefano Uccella e Massimo Piergiuseppe Franchi

    Riuniti a Verona i massimi esperti di Endoscopia ginecologica

  • Ricerca
    Da sx: Annamaria Molino, consigliera; Cristina Basso, coordinatrice per le malattie neurodegenerative; Callisto Bravi, direttore dell’Aoui; Diego Begalli, prorettore; Francesca Benedetta Pizzini.

    Aria Nuova in Neuroradiologia

    Photo credits: Pattarisara - Adobe Stock

    Kiwi, il frutto che migliora l’umore. Team Univr scopre la molecola con attività antidepressiva

    Photo credits: Intelligent Horizons - Adobe Stock

    Ambiente e salute respiratoria dei bambini. Quale legame?

    Photo credits: WiiTforce - Adobe Stock

    Ricerca e innovazione, oltre 560 mila euro all’Università di Verona grazie al bando “Ricerca e Sviluppo 2025”

  • Dai dipartimenti

    Un ponte tra Oriente e Occidente: la Summer School di Verona a Hangzhou

    Daniele Artoni

    Le voci delle lingue slave si incontrano a Verona

    Photo credits: ParinApril - Adobe stock

    Cure domiciliari, aperte le iscrizioni al primo corso di perfezionamento per l’assistenza riabilitativa integrata

    Photo Credits: Univr

    È online l’audioguida di “Olboblo: l’arte vista da un oblò”

  • Verona città universitaria

    Arte in gioco a Veronetta

    La ministra Bernini in visita alle residenze universitarie e al Centro ricerche cliniche di Verona

    L’impegno sociale del Veronetta Contemporanea Festival

    Veronetta Contemporanea Festival, un lavoro di squadra

  • Redazione
    • Opinioni
No Result
View All Result
Univrmagazine
  • Attualità
    Da sn. Luigi Tronca, Chiara Matilde Ferrari e Leonardo Latella

    Cibi del futuro: quale educazione per un’alimentazione sostenibile?

    Università e Tocatì

    Da sn. Aldo Ottobrino, Lella Costa e Nicola Cadoni

    La Lisistrata di Aristofane, il classico greco che parla al nostro presente

    Da sinistra Stefano Uccella e Massimo Piergiuseppe Franchi

    Riuniti a Verona i massimi esperti di Endoscopia ginecologica

  • Ricerca
    Da sx: Annamaria Molino, consigliera; Cristina Basso, coordinatrice per le malattie neurodegenerative; Callisto Bravi, direttore dell’Aoui; Diego Begalli, prorettore; Francesca Benedetta Pizzini.

    Aria Nuova in Neuroradiologia

    Photo credits: Pattarisara - Adobe Stock

    Kiwi, il frutto che migliora l’umore. Team Univr scopre la molecola con attività antidepressiva

    Photo credits: Intelligent Horizons - Adobe Stock

    Ambiente e salute respiratoria dei bambini. Quale legame?

    Photo credits: WiiTforce - Adobe Stock

    Ricerca e innovazione, oltre 560 mila euro all’Università di Verona grazie al bando “Ricerca e Sviluppo 2025”

  • Dai dipartimenti

    Un ponte tra Oriente e Occidente: la Summer School di Verona a Hangzhou

    Daniele Artoni

    Le voci delle lingue slave si incontrano a Verona

    Photo credits: ParinApril - Adobe stock

    Cure domiciliari, aperte le iscrizioni al primo corso di perfezionamento per l’assistenza riabilitativa integrata

    Photo Credits: Univr

    È online l’audioguida di “Olboblo: l’arte vista da un oblò”

  • Verona città universitaria

    Arte in gioco a Veronetta

    La ministra Bernini in visita alle residenze universitarie e al Centro ricerche cliniche di Verona

    L’impegno sociale del Veronetta Contemporanea Festival

    Veronetta Contemporanea Festival, un lavoro di squadra

  • Redazione
    • Opinioni
No Result
View All Result
Univrmagazine
No Result
View All Result

Un master "umanitario"

Intervista con Elda Baggio, direttrice del master in Chirurgia tropicale e delle emergenze umanitarie

di univr
15 Novembre 2010
in Attualità
Università di Ngozi Burundi

Università di Ngozi Burundi

Essere in grado di gestire le emergenze umanitarie e chirurgiche nei paesi in via di sviluppo è un compito difficile per un medico. L’università di Verona insieme a Medici senza frontiere ha creato il master in Chirurgia tropicale e delle emergenze umanitarie per la formazione di chirurghi in grado di operare in contesti disagiati. Elda Baggio, direttrice del master e docente di Chirurgia vascolare dell’ateneo, ci ha parlato della sua esperienza sul campo e del significato formativo del master. 

Professoressa Baggio, quale valore aggiunto può offrire questo master ai laureati in Medicina e chirurgia?

Il master in Chirurgia tropicale e delle emergenze umanitarie nasce dalla consapevolezza che fare il chirurgo quando le risorse sono limitate, come nei paesi in via di sviluppo o durante emergenze umanitarie (terremoti, maremoti, disastri soprattutto) richiede conoscenze e competenze diverse rispetto all’esercizio della professione chirurgica in un sistema sanitario sviluppato che ha a disposizione professionalità diverse. Questo master è il primo tentativo di dare una professionalità specifica al volontariato chirurgico, una professionalità che necessita di conoscenze e competenze in ambiti diversi quali l’ostetricia, l’ortopedia e la chirurgia plastica. Bisogna essere preparati a gestire le malattie infettive che sono presenti nei paesi in via di sviluppo come malaria, Hiv e tubercolosi. Per partecipare è obbligatoria la certificazione ALS (Advanced Life Support) per la rianimazione dell’adulto e la certificazione PALS (Pediatric Advanced Life Support) per la rianimazione del bambino. L’inserimento di entrambe queste certificazioni nel programma è stato possibile grazie alla disponibilità della dottoressa Paola Perfetti e del dottor Paolo Biban. È doveroso ringraziare a questo proposito, i molti medici coinvolti e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera universitaria, il dottor Sandro Caffi, che ha concesso l’uso del polo didattico di via Madonna del Terraglio a Verona. Il corso prevede anche una parte per la gestione del cosiddetto burn-out, cioè di analisi delle problematiche psicologiche che può avere il chirurgo chiamato a lavorare in situazioni difficili o in situazioni di conflitto armato. Non va poi dimenticato che in situazioni di emergenza si devono possedere anche conoscenze per così dire “logistiche”  su come si allestisce una sala operatoria, come si potabilizza l’acqua e come si organizza il recupero del sangue.

Si tratta del primo master a livello europeo in questo ambito. Perché secondo lei è stata scelta proprio la città di Verona?

Per quanto si riferisce alla sede di Verona, non è stata una vera scelta. In realtà tutto nasce da un incontro casuale, di molti anni fa, tra me e il responsabile  Msf di Verona, l’infaticabile dottor Giovanni Di Cera. All’inizio del 2010 egli fece, per così dire da tramite con il dottor Gianfranco Di Maio, responsabile medico per Msf Italia. Ci incontrammo e rapidamente mettemmo a punto il programma. Il Master ha un comitato scientifico di docenti dell’Università che si sono subito resi disponibili. Per quanto riguarda invece i moduli del programma, i responsabili sono non solo i docenti dell’ateneo, ma anche i responsabili di Msf Italia e di Msf Belgio, oltre a docenti esterni. In tutti i casi però si tratta sempre di persone con lunga esperienza sul campo, ed è questo, accanto al programma, il valore aggiunto del master.

Il master prevede un periodo di tirocinio in  Burundi. Qual è il valore formativo di un’esperienza del genere?

Il periodo obbligatorio di frequenza in un ospedale di un paese in via di sviluppo, è secondo noi il completamento doveroso di un master di questo tipo. L’esperienza pratica è indispensabile in tutti i campi, ma in particolar modo quando si parla di realtà sanitarie inserite in un ambiente sociale e culturale profondamente diverso da quello in cui abitualmente viviamo e lavoriamo. Anche dal punto di vista del rapporto con la malattia e la morte le problematiche sono diverse. Per questo motivo, è previsto un corso che tratta il concetto di salute in un’ottica antropologica e l’organizzazione dei sistemi sanitari nei paesi a risorse limitate. La scelta del Burundi nasce dal progetto di collaborazione didattica ed assistenziale tra la facoltà di medicina dell’Università di Verona e l’ Università  di Ngozi una cittadina del nord del paese.

La prima volta che è stata in Burundi ci ha detto che, nonostante la sua consolidata esperienza di chirurga, ha dovuto in un certo senso ripartire da zero. Ci può raccontare la sua esperienza?

Personalmente ho cominciato ad andare in Burundi nel novembre del 2002 agli esordi del progetto di collaborazione con l’università di Ngozi. All’inizio il progetto prevedeva solo una partecipazione didattica alla Scuola per tecnici della salute dell’università. I tecnici della salute sono una figura particolare: essi frequentano un corso universitario della durata di 4 anni che ne fa degli infermieri cui poi vengono affidati compiti di responsabilità, in particolare nella gestione dei distretti sanitari dove nella maggior parte dei casi manca il medico. In quegli anni il paese era alla fine di un periodo di guerra etnica fra Tutsi e Hutu, migliaia erano le persone massacrate, l’ospedale era assolutamente inagibile e gli unici medici, un pediatra, un’anestesista ed un chirurgo di origine russa, erano pagati dagli organismi internazionali. A partire dal 2005, dopo una riqualificazione edilizia fatta con fondi della Banca Mondiale è iniziata anche la nostra collaborazione assistenziale con l’ospedale, al fine di rendere possibile  la formazione pratica degli studenti del corso di laurea in Infermieristica. Personalmente prima di iniziare a lavorare in ospedale durante le missioni in Burundi, nel febbraio 2005 sono stata per un mese all’Ospedale di Mutoyi distante 70 km da quello di Ngozi e gestito dal Vispe di Milano, per imparare come gestire le patologie di più frequente riscontro. In particolare è importante il taglio cesareo che nella maggior parte degli ospedali africani, rappresenta una delle urgenze più frequenti. Inoltre  è indispensabile ridiventare medico a “tutto tondo”, per così dire, nel senso che l’esperienza più frequente è quella di dover gestire il malato nel senso globale dei suoi bisogni sanitari. Uno scopre quindi in prima persona che non sa fare  molto di quello che gli sarebbe necessario sapere, per contro sa fare molto che non gli serve assolutamente. Questo comporta un rimettersi in discussione globale, una revisione di quelli che noi consideriamo bisogni sanitari e non solo primari. E’ comunque un’esperienza non solo medica quella del “rimettersi in discussione”, fa pensare alle proprie priorità e a ciò che rende il proprio lavoro gratificante oltreché utile.

Articolo precedente

Master in chirurgia tropicale e delle emergenze umanitarie

Articolo successivo

Obbligo vaccinale o scelta consapevole?

Ti potrebbe piacere anche

Da sn. Luigi Tronca, Chiara Matilde Ferrari e Leonardo Latella
Attualità

Cibi del futuro: quale educazione per un’alimentazione sostenibile?

di Gaia Nencioni
16 Settembre 2025
Attualità

Università e Tocatì

di Michele D'Andretta
15 Settembre 2025
Da sn. Aldo Ottobrino, Lella Costa e Nicola Cadoni
Attualità

La Lisistrata di Aristofane, il classico greco che parla al nostro presente

di Margherita Centri
13 Settembre 2025
Dai dipartimenti

Un ponte tra Oriente e Occidente: la Summer School di Verona a Hangzhou

di Wiame Mosaid
12 Settembre 2025
Daniele Artoni
Dai dipartimenti

Le voci delle lingue slave si incontrano a Verona

di Wiame Mosaid
12 Settembre 2025

Ultimi articoli

Da sn. Luigi Tronca, Chiara Matilde Ferrari e Leonardo Latella
Attualità

Cibi del futuro: quale educazione per un’alimentazione sostenibile?

16 Settembre 2025
Attualità

Università e Tocatì

15 Settembre 2025
Da sn. Aldo Ottobrino, Lella Costa e Nicola Cadoni
Attualità

La Lisistrata di Aristofane, il classico greco che parla al nostro presente

13 Settembre 2025
Dai dipartimenti

Un ponte tra Oriente e Occidente: la Summer School di Verona a Hangzhou

12 Settembre 2025
Daniele Artoni
Dai dipartimenti

Le voci delle lingue slave si incontrano a Verona

12 Settembre 2025
Da sinistra Stefano Uccella e Massimo Piergiuseppe Franchi
Attualità

Riuniti a Verona i massimi esperti di Endoscopia ginecologica

11 Settembre 2025
Verona città universitaria

Arte in gioco a Veronetta

11 Settembre 2025
Da sx: Annamaria Molino, consigliera; Cristina Basso, coordinatrice per le malattie neurodegenerative; Callisto Bravi, direttore dell’Aoui; Diego Begalli, prorettore; Francesca Benedetta Pizzini.
Ricerca e innovazione

Aria Nuova in Neuroradiologia

11 Settembre 2025
Univrmagazine

il giornale dell’Università degli Studi di Verona

Direttrice editoriale: Nicoletta Zerman
Direttrice responsabile: Tiziana Cavallo

Registrazione presso il Tribunale di Verona
Numero di registrazione testata N.1820 del 18.11.2008

Copyright © 2024
Università degli Studi di Verona - Area Comunicazione e Public Engagement (Direzione Informatica, Tecnologie e Comunicazione)

Iscriviti alla newsletter

Inviami una mail per confermare l’iscrizione al servizio di newsletter e così esprimere il mio consenso al trattamento dei dati personali

Controlla la tua casella di posta o la cartella spam per confermare la tua iscrizione

  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web per offrirti l'esperienza più pertinente ricordando le tue preferenze e ripetendo le visite. Facendo clic su "Accetta tutto", acconsenti all'uso di TUTTI i cookie. Tuttavia, puoi visitare "Impostazioni cookie" per fornire un consenso controllato.
Preferenze cookieAccetta tutti
Manage consent

Informativa breve cookies

Il Titolare utilizza i cookie per ottimizzare la fruizione del sito e per velocizzare le esperienze ed attività degli utenti. Il sito consente anche l’invio di cookie di “terze parti” per compilare statistiche anonime aggregate.
Necessari
Sempre abilitato
I cookie necessari per l’utilizzo del sito Web sono essenziali per il funzionamento del sito web, bloccarli non ne permette il funzionamento. Questa categoria include cookie che consentono di facilitare la navigazione e il servizio reso all’utente. Per la loro installazione non è necessario il tuo consenso.
CookieDurataDescrizione
cookielawinfo-checkbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
cookielawinfo-checkbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
cookielawinfo-checkbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
Non necessari
Cookie Analitici di Terze Parti I cookie statistici aiutano il titolare a capire come i visitatori interagiscono con il sito, trasmettendo informazioni in forma anonima. Alcuni di questi cookie sono gestiti per noi da terzi (Google Analytics, Matomo) sempre in forma anonima e non consentiamo loro di utilizzarli per altre finalità.
ACCETTA E SALVA
Powered by CookieYes Logo
No Result
View All Result
  • Attualità
  • Ricerca e innovazione
  • Dai dipartimenti
  • Verona città universitaria
  • Redazione