Dal 19 al 22 luglio al Bastione della Maddalene va in scena la coreografia finale del progetto di danza sperimentale Shakespeare in Dream, una coproduzione di Arte3 ed Estate teatrale veronese che ha coinvolto il dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento dell’università di Verona, con il contributo di coreografi e danzatori professionisti, consulenti in drammaturgia, musicisti e tanti cittadini comuni.
Shakespeare in Dream è il risultato dell’appassionante percorso laboratoriale che ha coinvolto cittadini ultracinquantenni senza alcuna esperienza, che in questi mesi si sono candidati e hanno seguito un percorso laboratoriale gratuito, accanto a un team di professionisti davvero eterogeneo: Marcella Galbusera, cui si deve l’ideazione e la coreografia, Michela Rimondini, docente di Psicologia clinica Univr che ha collaborato nella definizione del progetto, Masako Matsushia, prezioso per la sua consulenza artistica e Andrea De Manincor della Casa Shakespeare, che ha offerto la consulenza drammaturgica. Lo spettacolo è curato da Sara Cannarella e vedrà la partecipazione di diversi danzatori professionisti con ruolo di facilitatori, mentre gli interventi musicali dal vivo sono stati affidato a Stefano Benini ed Enrico Terragnoli.
Un’iniziativa entusiasmante di danza sperimentale ispirata al tema del sogno – tanto centrale nella poetica shakespeariana – e nata innanzitutto con l’obiettivo di promuovere il benessere sociale e di facilitare il rapporto con la vecchiaia: un progetto fortemente voluto nell’ambito rassegna teatrale estiva promossa dal Comune di Verona in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto e con sponsor Agsm Aim, Banco Bpm e Gruppo Vicenzi.
Il tema dell’invecchiamento correlato alla danza è infatti occasione per incoraggiare non solo stili di vita sani ma anche la partecipazione dei cittadini al mondo della cultura e ad attività artistiche che offrono modi diversi di interpretare l’età, le trasformazioni del corpo e i concetti di bellezza e virtuosismo.
Una proposta artistica di welfare culturale che affronta il tema della terza età per favorire le relazioni e l’aggregazione tra persone di cultura, provenienza e abilità diverse, facilitando l’inclusione e la crescita personale e sociale. La danza come strumento per trasformare l’invecchiamento da passivo in attivo, in una società di persone sempre più anziane.
Nel “sogno” ritroviamo l’effimero, l’inafferrabilità e la magia che rappresentano elementi tra i più affascinanti dell’opera di Shakespeare, che ispira il programma dell’Estate Teatrale Veronese: elementi comuni anche alla danza, la quale ci consente di reinventarci come preferiamo, di sognare, di nutrire fantasie e rivestire ruoli che non osiamo esprimere nella vita reale.
Il sogno attraverso la corporeità della danza elimina le barriere personali ed acquista un valore tangibile. La performance finale è un’esperienza unica, quasi un sogno che suscita forti emozioni sia per il performer che per lo spettatore, e che mette in luce non solo la specificità del singolo ma anche un pensiero collettivo.