Elsa Guidorizzi è la prima laureata del corso di laurea magistrale in Biology for translational research and precision medicine dell’università di Verona.
La proclamazione si è tenuta mercoledì 23 luglio al polo universitario di Borgo Roma.
Elsa Guidorizzi, 23 anni, originaria di Soave e residente a Ronco all’Adige, ha presentato una tesi dal titolo “Ex vivo models in advanced microfluidic systems for the study of biological barriers” guidata dalla supervisione della docente Laura Calderan.
Il lavoro si è focalizzato sullo studio di modelli di barriere biologiche utilizzando un innovativo sistema microfluidico: un bioreattore ideato e realizzato dal gruppo di ricerca della docente Calderan appositamente progettato per accogliere espianti di tessuti lamellari.
Il modello sperimentale ex vivo ha permesso di riprodurre le condizioni fisiologiche dell’organismo vivente, superando alcune principali criticità dei modelli in vitro tradizionali.
Una volta standardizzato si è rivelato uno strumento efficace per lo studio dell’assorbimento di formulazioni innovative e, aprendo la strada a valutazioni più accurate sull’efficacia e sulla sicurezza dei trattamenti.
“Credo fermamente che lo sviluppo e l’ottimizzazione di sistemi così sofisticati possa contribuire in modo significativo alla ricerca traslazionale e alla messa a punto di terapie più efficaci e personalizzate, in linea con i principi della medicina di precisione”, ha dichiarato la neolaureata.
Il corso di laurea magistrale in Biology for translational research and precision medicine, attivato nel 2023 e diretto dal docente Daniele Dell’Orco, ha l’obietto di formare biologi capaci di trasformare le intuizioni biologiche e scientifiche della ricerca base in strumenti predittivi, diagnostici e terapeutici avanzati personalizzati per gruppi di pazienti, anche come risposta alle emergenze sanitarie.
Interamente erogato in lingua inglese, il corso è attualmente l’unico a livello nazionale ad offrire competenze nei settori della biologia traslazionale e della medicina personalizzata.
“Ero convinta che questo percorso mi avrebbe preparata a contribuire allo sviluppo di nuove strategie diagnostiche e terapeutiche basate sulla medicina di precisione e oggi posso dire che è stato davvero così”, ha concluso Elsa Guidorizzi.