Il dottorato di interesse nazionale in Scienze motorie e sportive è un percorso unico in Italia, condiviso da ben 27 atenei e con oltre 70 fra dottorande e dottorandi iscritti.
Ora sono aperte, per l’anno accademico 2025/26, le iscrizioni al terzo ciclo con una nuova opportunità per chi desidera studiare il movimento umano: un programma che avvicina ricerca e industria. Trenta borse di cui 9 posizioni riservate a dipendenti di imprese.
Il divenire storico: perché un Din in Scienze motorie e sportive. Il Din, istituito con sede amministrativa all’università di Verona, nell’anno accademico 2023/2024, coordinato da Federico Schena, docente di Scienze dello sport e delegato del Rettore alla Didattica e allo Sport dell’ateneo scaligero, è nato con l’idea di contribuire in modo rilevante e concreto alla crescita scientifica di un’area relativamente recente ma già diffusa e attiva in numerosi atenei italiani. Gli ambiti di studio collegati alle molteplici espressioni del movimento umano hanno raggiunto una importanza formativa e scientifica sempre maggiore nel panorama scientifico nazionale e internazionale. Il Din in Scienze motorie e sportive è pertanto la risposta di specializzazione universitaria alla moderna interpretazione delle Scienze motorie. Con questo percorso formativo si è disegnato un quadro diversificato di competenze, individuando tre macro settori scientifici: prestazione sportiva e metodologie dell’allenamento, attività fisica adattata per la prevenzione primaria e secondaria delle patologie croniche e degenerative, insegnamento dell’attività motoria, con la creazione di nuovi insegnamenti didattici. A queste aree – di comune e trasversale formazione – si aggiunge l’articolazione in sei curricula: meccanismi di base: la prestazione sportiva e la prevenzione degli infortuni, programmi di sviluppo dello sport, valutazione, gestione e modelli di prestazione, meccanismi di base e modificazioni esercizio-correlate, programmi di intervento fisico nelle patologie esercizio-sensibili, programmi di prevenzione delle patologie non trasmissibili e legate alla sedentarietà e all’invecchiamento, didattiche innovative delle attività motorie e sportive.
Il Din intende formare esperti ed esperte con elevate conoscenze e competenze scientifiche e capaci di utilizzare avanzati strumenti metodologici e tecnico-pratici. Il percorso offre infatti, al contempo, strumenti di formazione teorica e applicata, che permettono di acquisire elevate capacità nella progettazione, conduzione e gestione di sperimentazioni scientifiche in ambiti sempre più dinamici e diversificati come sono quelli dell’esercizio fisico e dello sport.
Tra i punti forti di questo percorso sottolineata la collaborazione tra le sedi aderenti che si articola in attività trasversali e attraverso la possibilità di condividere laboratori e temi di ricerca coerenti e sinergici tra i numerosi atenei per favorire la convergenza multidisciplinare
La prima Winter School a Verona nel dicembre 2024. Le attività formative prevedono una formazione triennale strutturata sui temi di ricerca che ogni ateneo aderente ha messo a disposizione e che sono precipui e peculiari delle diverse sedi. In questo contesto di sinergica interazione è stata organizzata, a dicembre 2024 a Verona, la prima winter school, progettata come momento di formazione obbligatoria per i partecipanti al Din e basata sulla formazione laboratoriale a piccoli gruppi, integrata da keynotes di alto livello scientifico, in grado di offrire una concreta opportunità per acquisire competenze fondamentali per la ricerca e la misurazione del movimento umano.
Al via il 41°ciclo di dottorati. “Sappiamo quanto sia importante il percorso intrapreso due anni fa e quanto questo dottorato stia facendo la differenza nel panorama italiano e non solo. La sua peculiarità è l’unione di competenze che beneficiano di una consapevolezza collettiva e di un coordinamento nazionale, condividendo risorse, infrastrutture e svolgendo un ruolo di formazione su temi di ricerca omogenei e interdisciplinari, contribuendo rendere le Scienze motorie sempre più competitive a livello internazionale, racconta Schena. L’esempio delle Winter School 2024 è stato eclatante con 70 dottorande e dottorandi impegnati assieme; sulla scia di questa esperienza di alta formazione non possiamo non tentare di dare continuità e sviluppo a questo percorso. Le prossime Phd annual school, di cui si sono già definite le tematiche, potranno rappresentare altrettanti unicum formativi per il settore delle Scienze motorie. Questo nella consapevolezza e responsabilità, anche per il terzo anno, di creare una comunità di giovani ricercatori e ricercatrici in formazione; favorire lo scambio di esperienze multi-disciplinari tra i nodi della rete attraverso i periodi di mobilità didattica e di ricerca dei dottorandi; integrare e rafforzare la rete italiana e internazionale delle Scienze motorie”
Tra le novità del 41° ciclo di dottorati dell’ateneo scaligero c’è la rilevante partecipazione di aziende, che favorirà in modo specifico l’interazione tra la formazione accademica di elevata qualità e l’applicazione industriale nelle diverse articolazioni degli ambiti motori e sportivi.
Università aderenti al progetto dal 39° ciclo: Libera Università di Bolzano, Università degli Studi di Foggia, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, Università degli Studi del Molise, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Trento, Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara, Università degli Studi dell’Aquila, Università Telematica Pegaso, Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, Università del Salento, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Sassari, Università di Pisa, Università Telematica San Raffaele Roma, Università degli Studi di Udine, Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi di Palermo, Università degli Studi di Bari Ado Moro, Università degli Studi di Parma, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Università degli Studi di Roma “La Sapienza.
Sara Bigardi, comunicazione Scienze motorie