Si è appena conclusa la quarta edizione del Veronetta Contemporanea Festival, che dal 9 al 18 giugno ha animato il Polo Universitario Santa Marta e le vie del quartiere Veronetta, trasformando Verona in un laboratorio aperto di arte, musica, cinema, letteratura e partecipazione civile.
Il festival ha riconfermato la sua natura partecipata, con oltre dieci giorni di attività pensate non solo per i cittadini, ma con i cittadini: dai talk su educazione, volontariato e rigenerazione urbana, alle performance collettive che hanno reso protagonisti gli abitanti stessi. La contaminazione tra linguaggi—teatro, musica, poesia, arti visive—è andata avanti senza soluzione di continuità.
Sono state oltre 1500 le presenze ai 25 eventi proposti dal festival, organizzato dall’università di Verona, insieme all’Accademia Filarmonica e al Comune di Verona, con il contributo dell’Esu e in collaborazione con Agsm-Aim, con il sostegno di Biscardo vini e Medianet. Gli allestimenti sono stati curati da Reverse, tramite il progetto “Fatto in carcere”, il punto ristoro da Panta Rei, associazione impegnata nel recovery di persone con disagio mentale.
La nuova location per i talk, ovvero il palco allestito nel prato davanti alla Santa Marta, ha favorito la partecipazione e l’interazione del pubblico, in un contesto meno accademico e istituzionale; il viale illuminato, grazie al supporto di Agsm Aim, ha aiutato la convivialità, rendendo l’accesso più comodo e sicuro.
Più che un festival, Veronetta Contemporanea ha rappresentato un’esperienza civica: unire ricerca accademica, espressività artistica, rigenerazione urbana e cittadinanza attiva. Questa formula, giunta alla sua quarta edizione, dimostra sempre più la capacità del festival di diventare un punto di riferimento culturale nel contesto veronese, e non solo.
“L’università di Verona è riuscita nell’intento di accogliere nei suoi spazi la città, di farsi spazio pubblico e condiviso, attraverso una proposta culturale e artistica di grande livello”, ha spiegato Olivia Guaraldo, delegata al Public Engagement. “Siamo molto soddisfatti di come il lavoro impegnativo intrapreso in questi anni stia cominciando a dare i suoi frutti”.
“Giunto al quarto anno, il Veronetta Contemporanea Festival ha dimostrato di aver consolidato la propria struttura e la propria identità, consistente nell’incrociare riflessioni su significativi temi del nostro presente con eventi che, tra poesia, cinema e musica, hanno costituito esempi importanti delle modalità espressive dei linguaggi artistici contemporanei”, ha confermato Nicola Pasqualicchio, docente Univr e direttore artistico del festival. “Le serate sono state animate da poeti, musicisti, compositori, registi di spicco nel panorama nazionale; e i pomeriggi, grazie anche alla nuova ambientazione nel “salotto all’aperto” allestito sul prato antistante la Santa Marta, nonché al prestigio dei relatori, si sono rivelati in questa edizione particolarmente stimolanti e costantementeseguiti da un pubblico interessato e partecipe. Si è inoltre ulteriormente sviluppato il rapporto con il quartiere, che ha partecipato non solo in qualità di pubblico, ma anche di attore nelle proposte di attivazione sociale degli abitanti di Veronetta”.
“Veronetta Contemporanea Festival è un’iniziativa di grande valore culturale e sociale, che ha saputo attivare riflessioni, relazioni e partecipazione nel cuore del quartiere di Veronetta e nella città”, ha precisato Marta Ugolini, assessora alla Cultura del Comune di Verona. “L’università ha saputo interpretare al meglio il ruolo di presidio culturale aperto alla città, rendendo il Polo di Santa Marta un punto di incontro tra arte, pensiero e comunità. Come Amministrazione, siamo convinti dell’importanza di sostenere percorsi come questo, che rafforzano il legame tra istituzioni, territorio e cittadinanza”.
“Siamo soddisfatti di questa quarta edizione del festival”, ha commentato Claudio Valente, presidente di Esu Verona. “L’Esu, come è noto, crede molto nella location di Veronetta e lo ha dimostrato anche contribuendo fin dall’inizio a questa iniziativa, importante per ridare ancor più vita al quartiere, per il quale studentesse e studenti possono rappresentare davvero un elemento determinante di crescita culturale e sviluppo”.
Il festival si chiude lasciando un segno, Veronetta non è stata solo cornice, ma protagonista attiva. Un’esperienza che supera i confini di un evento e diventa prassi di rigenerazione urbana e intellettuale, capace di guardare avanti, trasformando quelle strade, piazze e aule in un vero “cuore contemporaneo” di Verona.
Elisa Innocenti