In un mondo dominato da profonde disuguaglianze, è possibile costruire un’economia solidale e orientata al benessere collettivo di tutti i popoli? Questo il tema principale del convegno internazionale Quando l’economia è cura, svoltosi nella giornata di giovedì 22 maggio al Polo di Santa Marta.
L’iniziativa, parte del progetto Il Mondo tra le mani, finanziato dalla Regione Veneto, ha rappresentato un momento di dialogo attivo tra realtà accademiche, comunitarie, associative e studentesche su temi quali l’economia sociale e solidale, legata ai concetti di equità, cooperazione, interconnessione ed educazione olistica.
A portare i saluti sono state Rosanna Cima, docente di Pedagogia generale e sociale Univr, e Loredana Aldegheri, direttrice e cofondatrice di Mag Mutua per l’Autogestione.
Gli interventi di Luca Zarri, docente di Politica economica, e di Veronica Polin, docente di Scienze delle finanze, hanno sottolineato come, ad oggi, il concetto di “economia come cura” rappresenti per molti una sfida e una provocazione.
“Purtroppo prevale ancora un modello riduzionista dell’economia. Ci sono delle equazioni sbagliate che continuano a persistere per ragioni culturali. Si dà per scontato che l’impresa debba essere orientata unicamente al profitto o che altri modelli non esistano o non siano rilevanti”, ha affermato Zarri. Ha evidenziato, inoltre, la necessità di superare la concezione di homo economicus, radicata in un capitalismo tossico e avido di potere, per valorizzare i beni relazionali e promuovere rapporti interpersonali più sani, fondamenta di un’economia orientata al benessere collettivo.
L’evento si è posto in continuità con l’iniziativa La vita alla radice dell’economia, promossa da Mag Verona e dalla Rete delle città vicine, che dal 2007 approfondiscono uno scambio culturale tra Italia e Senegal.
In questo contesto, è intervenuto Doudou Mané Diouf, docente dell’Università di Dakar in Senegal, illustrando il pensiero del muridismo, una confraternita pacifica che propone un Islam comunitario, fondata da Cheikh Ahmadou Bamba: “Lavora come se non dovessi mai morire e prega come se dovessi morire domani”.
“È così potente dal punto di vista economico” – ha affermato Diouf – “Il lavoro ha lo stesso valore della preghiera. Si declina in tre concezioni: il lavoro fisico, che consente di evitare la povertà e aiutare la propria comunità; il lavoro dedito all’educazione e alla formazione; e infine il lavoro al servizio degli altri, capace di condurre alla redenzione dei propri peccati”.
A portare una testimonianza concreta di un modello economico comunitario, solidale e spirituale sono stati Sokna Aissa Cisse e Maam Samba Mbow, referenti della Ong Villageois de Ndem, attiva da oltre 40 anni in un piccolo villaggio a 120 chilometri da Dakar, fondata sui principi della confraternita mistica dell’Islam africano dei Sufi Baye Fall. “Un’economia basata sul cuore, sulla condivisione, sulla giustizia e sull’equità” – ha spiegato Sokna Aissa Cisse – “Ed è veramente questo che può dare senso alle nostre vite e portare a un cambiamento importante nel mondo”.
La giornata si è conclusa con momenti di convivialità che hanno coinvolto partecipanti e ospiti in uno scambio interculturale, tra cibo comunitario, musica e pratiche meditative.