Di corsa o con camminata sostenuta, gli oltre 100 partecipanti alla Run4Science 2025, l’evento promosso dall’ateneo per la ricerca sui benefici dell’esercizio fisico e lo sport, hanno percorso, sabato 12 aprile, i 10 o 21 kilometri di gara, attorno alle strutture universitarie di Borgo Venezia.
Sono stati 63 i e le runners, con 38 camminatori o camminatrici. Tra di loro circa una ventina di pazienti oncologiche, seguite durante tutto l’anno grazie a un programma di attività fisica coordinato dall’area Scienze motorie, del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, e dagli oncologi del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione.
L’edizione 2025 della Run4Science, infatti, è stata dedicata alla ricerca sull’oncologia senologica. Lo scorso anno il focus era stato sul tumore della prostata e i dati raccolti avevano dimostrato come le sostanze rilasciate in circolo dopo una corsa di 5 o 10 km riducano la crescita di cellule di tumore della prostata in modelli in vitro. Grazie alla partecipazione di runners donne quest’anno si valuterà se sarà possibile replicare tale evidenza in modelli cellulari di tumore della mammella.
Il programma era stato presentato venerdì 11 aprile, al Palazzetto Gavagnin Nocini di Scienze motorie, da Diego Begalli, prorettore di ateneo, Federico Schena delegato del rettore alla Didattica e allo Sport, Michele Milella direttore del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione e della Sezione di Oncologia medica, i docenti dell’università di Verona Cantor Tarperi e Sara Pilotto, la consigliera comunale e oncologa Annamaria Molino e Sara Agostini, dirigente scolastica dell’istituto Copernico-Pasoli. Presenti anche circa 200 tra studentesse e studenti degli istituti superiori di Verona e provincia che hanno vissuto una giornata di orientamento e attività laboratoriali.
Qui le interviste di presentazione della manifestazione
Sono sei i progetti di ricerca collegati alla Run4Science che utilizzeranno i dati ora raccolti sui partecipanti, il primo “Effetti dell’esercizio fisico sulla crescita delle cellule tumorali”, ha l’obiettivo di capire se e quanto l’attività fisica influenzi la crescita delle cellule tumorali. Attraverso test in vitro, i ricercatori mettono a confronto campioni di siero prelevati a riposo e dopo una corsa, per analizzare il loro effetto sulla proliferazione cellulare. Questo studio mira a chiarire come tipologia e intensità della corsa possano avere un ruolo protettivo contro l’insorgenza e le recidive tumorali.
Lo studio “Effetti di 10 km di corsa sulla capacità di esprimere forza esplosiva”, mira a valutare l’impatto di una gara di corsa sui muscoli e la capacità di esprimere forza esplosiva. Dopo la corsa di 10 km, viene testata la forza degli arti inferiori, sia subito dopo lo sforzo che a distanza di 4 ore. I risultati offriranno dati utili ad allenatori e atleti per pianificare al meglio gli allenamenti e prevenire infortuni legati alla fatica.
“Il ruolo dei fattori psicologici nella percezione di fatica” ha l’obiettivo di comprendere come i fattori psicologici influenzano la percezione di fatica. Questo studio si propone di scoprire, attraverso una batteria di test standardizzati, quali sono i fattori psicologici che incidono in modo rilevante sulla fatica percepita. Le conoscenze derivanti da questo possono favorire lo sviluppo di strategie di prevenzione e gestione della fatica in diversi contesti, da quello sportivo a quello riabilitativo e più in generale della promozione del benessere nelle attività di vita quotidiana.
Il progetto di ricerca “Variazione di parametri molecolari, ematologici e biochimici nei soggetti con patologie oncologiche” intende esaminare come un’attività fisica moderata influenzi parametri biologici in pazienti oncologici rispetto a soggetti sani. Vengono confrontati marker molecolari, biochimici ed ematologici prima e dopo l’attività fisica in due coorti equivalenti per età e sesso. Lo studio intende dimostrare che l’attività fisica non solo è sicura per i pazienti oncologici, ma può anche potenziare le risposte biologiche contro il tumore.
Con lo studio “Effetti del siero post-esercizio fisico sulla modulazione delle cellule neoplastiche in vitro
i ricercatori esploreranno come il sangue raccolto dopo un’attività fisica intensa possa influenzare la crescita e l’aggressività delle cellule tumorali. In laboratorio, le cellule neoplastiche verranno esposte al siero prelevato prima e dopo una gara, per valutare cambiamenti nella proliferazione, nella morte cellulare e nella capacità invasiva. I primi risultati potrebbero indicare un potenziale effetto inibitorio dell’esercizio fisico sullo sviluppo tumorale.
Il progetto “Variazione delle concentrazioni di particolato espirato prima e dopo l’esercizio fisico”
si concentra sull’aria espirata: analizzando il particolato presente nei polmoni prima e dopo l’attività fisica, si cercano marcatori unici che riflettano lo stato di salute dell’individuo. Grazie a spettrometri di massa ad alta precisione, gli scienziati potranno rilevare alterazioni anche minime, con l’obiettivo di distinguere le risposte fisiologiche di soggetti sani rispetto a quelli con patologie, aprendo la strada a nuove forme di monitoraggio personalizzato
Nei progetti di ricerca sono coinvolti i docenti di ateneo Michele Milella, Federico Schena, Cantor Tarperi, Sara Pilotto, Mirta Fiorio, Giuseppe Lippi e Luca Delle Carbonare, Gian Luca Salvagno.