Presentati i risultati della valutazione Anvur sulla ricerca nelle università. Alla conferenza stampa erano presenti, il rettore Alessandro Mazzucco, Giusepe Favretto, prorettore, Giovanni Sala, vicepresidente vicario della Fondazione Cariverona, Guido Francesco Fumagalli, delegato del rettore alla ricerca.
“Non ho alcun dubbio sul valore dell’Università di Verona, conosco i suoi docenti e i risultati che abbiamo ottenuto finora”. È con queste parole che il rettore Mazzucco ha aperto la conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’ultima valutazione Anvur sulla ricerca nell’università italiana che colloca Verona al secondo posto, alla pari con l’Università di Milano Bicocca, tra i 32 grandi atenei. A ribadirlo anche Fumagalli, “più che risultati straordinari questi sono risultati attesi. Non è solo la qualità della ricerca quella che determina il successo del nostro ateneo, non basta avere le capacità ma è necessario sfruttarle al meglio. Questi risultati sono la dimostrazione che Verona ha queste capacità, che c’è organizzazione, che sappiamo fare le scelte giuste e comunicarle all’esterno dell’ateneo, nel mondo produttivo e internazionale”.
Un dato importantissimo quello dell’Anvur che, secondo Mazzucco, “permette di avere finalmente un dato oggettivo, incontestabile per valorizzare il merito”. Un parametro di valutazione delle università più virtuose, che non rimane solo un astratto riconoscimento ma che si potrebbe concretizzare in un maggiore impegno da parte del governo nello stanziamento dei finanziamenti pubblici. Si è infatti discusso anche di una possibile modifica al “Decreto del fare” che potrebbe aumentare il Fondo Finanziamento all’Università dall’attuale 8% al 17%. Grazie a questo nuovo parametro di valutazione la nuova quota premiale inoltre potrebbe essere divisa secondo nuovi criteri, valutando con maggiore interesse i risultati raggiunti piuttosto che, come finora, la progettualità. In questo caso, con i risultati ottenuti Verona sarebbe tra i primi a ricevere i finanziamenti. In tutti questi anni un apporto fondamentale alla ricerca, realizzata dell’ateneo scaligero, è arrivato anche dalla Fondazione Cariverona. Il vice presidente vicario Sala ha messo però in guardia, “non siamo filantropi o mecenati della cultura, ciò che facciamo è sviluppare il bene comune, sono soldi che appartengono alla collettività e che dunque vanno usati al meglio. È la fondazione che ringrazia l’Università se i progetti vanno a buon fine, questi fanno aumentare le risorse nel nostro territorio procedendo verso il progresso”.
Un ultimo dato di rilievo è quello espresso con soddisfazione da Fumagalli: “Verona è il miglior ateneo in termini di produzione scientifica dei neo assunti, significa in pratica che sono state prese delle persone, le più meritevoli in assoluto”. Non solo grandi risultati alle spalle dunque, per l’ateneo scaligero, ma anche un futuro che si presenta ricco di soddisfazioni.