Torna all’antico splendore la biblioteca Carlo Vanzetti di palazzo Giuliari. Si tratta di un intervento che ha riqualificato l’intero edificio sede dell’Università degli Studi di Verona e che torna così ad essere a disposizione di tutto l’ateneo. Il progetto prevede il recupero architettonico del palazzo e, come testimonia la biblioteca Vanzetti, il restauro conservativo delle parti monumentali.
Situata al secondo piano di palazzo Giuliari la biblioteca è stata riqualificata e restaurata. Si è provveduto alla sostituzione dei lucernai, alla realizzazione dei nuovi impianti di condizionamento e riscaldamento e all’installazione di un sistema multimedia di nuova generazione rendendo l’ambiente idoneo alla collocazione dei libri. L’importo complessivo del progetto per il restauro di palazzo Giuliari, che si articola su sei livelli fuori terra, oltre ad un piano interrato utilizzato esclusivamente per passaggio delle condutture termo-idrauliche e antincendio, è di tre milioni e ottocento mila euro. La spesa affrontata per il restauro della biblioteca è invece di 190 mila euro così suddivisi: 70 mila per il restauro conservativo ligneo delle volte, 13 mila per le librerie, 27 mila per l’impiantistica (raffrescamento, riscaldamento, impianti elettrici, antincendio) e 80 mila per il recupero e l’adeguamento dei lucernari.
Storicamente Palazzo Giuliari si colloca all’inizio del secolo XV quando Verona diventa roccaforte della Repubblica di Venezia. Dall’esame di alcune pubblicazioni si rileva che l’edificio è il risultato dell’accorpamento di 2 strutture preesistenti di proprietà delle famiglie Verità e Giuliari e che nel tempo ha subito numerose trasformazioni tra le quali le più significative sono state la realizzazione dello scalone monumentale alla fine del secolo XVIII nello splendore del suo marmo bianco e nell’imponenza delle sue grandiose dimensioni, la prestigiosa biblioteca e la scala a chiocciola che conduce al secondo piano. L’intervento più importante realizzato nel palazzo avvenne nella biblioteca collocata al secondo piano dell’edificio. In essa il conte Giuliari sembra abbia voluto riprodurre, in dimensioni ridotte, un braccio del Museo Vaticano. Vincolato dalle strutture esistenti, venne ideata la soluzione che prevede un’ampia sala divisa, per mezzo di diaframmi sostenuti da colonne corinzie, in tre ambienti comunicanti ed illuminata da finestre collocate nella volta a botte del soffitto. Scelta che consentì di collocare su tutte le pareti scaffalature per i libri. Per salire alla biblioteca venne costruita la scala a chiocciola, con accesso dal pianerottolo della prima rampa dello scalone principale.
In collaborazione con la direttrice della Biblioteca “Frinzi”, Daniela Brunelli, sono state collocate in questa prestigiosa sede le collezioni di libri editi dal XVI sino ai primi anni del XX secolo. Tali raccolte provengono da fondi librari acquisiti per donazione o acquistati dai dipartimenti di Scienze giuridiche, Scienze economiche, dalla sezione Romanistica del dipartimento di Lingue e Letterature straniere, della sezione di storia economica del Dipartimento di Scienze Economiche, nonché da collezioni presenti nella stessa biblioteca Frinzi, per un totale di circa 11 mila volumi.
In particolare si ricordano il cospicuo fondo della Camera di Commercio, qui rappresentato dal nucleo di interesse economico e statistico, che è pervenuto grazie ad una convenzione stipulata nel marzo del 2001 fra l’allora preside della facoltà di Giurisprudenza Maurizio Pedrazza Gorlero, bibliofilo competente e appassionato, che ricordo ancora quanto avesse a cuore questa biblioteca, ricca di testi altrimenti non reperibili in città e che offre fonti preziose per lo studio ai nostri docenti e studenti, e l’allora presidente della Camera di commercio, Massimo Ferro. La convenzione, di recente rinnovata con l’attuale presidente della Camera di Commercio Alessandro Bianchi e la direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche Donata Gottardi, ha previsto il deposito in comodato gratuito dell’intera biblioteca della Camera di Commercio, costituita di volumi di interesse giuridico, economico e statistico; il fondo di rarità bibliografiche selezionate sul mercato antiquario da Gian Paolo Marchi, già preside della facoltà di Lingue e Letterature straniere, anch’egli bibliofilo di rara sensibilità, che ha saputo scovare autentici gioielli bibliografici che hanno costituito presso la sezione di Romanistica del dipartimento di Lingue e Letterature straniere, diretto Franco Piva, il fondo detto di “Curiosi e antichi”, includendo quindi testi che sono, fra l’altro, preziosi sia per la rarità editoriale che per la singolarità dei temi trattati; il fondo di interessanti e rari libri giuridici, collezionato dai docenti della sezione di Diritto dell’economia del Dipartimento di Scienze giuridiche, grazie a ricerche mirate dei testi giuridici sul mercato antiquario non solo italiano; il fondo di ampio interesse disciplinare di volumi rari e di pregio, pervenuti alla biblioteca centralizzata Arturo Frinzi grazie a donazioni e acquisti; il fondo Giuliari-Ciresola, rinvenuto nel 2005 negli scantinati di un Palazzo universitario e fortunosamente sottratto all’acqua e alle muffe, grazie ad un tempestivo intervento di soccorso conservativo promosso dalla biblioteca Frinzi. Il fondo, successivamente catalogato, è stato oggetto di una puntuale descrizione da parte di Giancarlo Volpato e Beatrice Maschietto all’interno del volume citato su Palazzo Giuliari a Verona. Tale fondo, accorpato ad un altro appartenuto anch’esso ai Conti Giuliari, già conservato dalla sezione di Storia economica del dipartimento di Scienze economiche, direttoFederico Perali, grazie al restauro di questa sede, ha potuto, per così dire, tornare sugli scaffali di casa e rappresenta oggi il cuore di questa rinnovata biblioteca.