Studiare il vino significa attraversare mondi diversi: dall’archeologia alla genetica, dalla botanica alla storia delle tecniche agricole. Ogni goccia racchiude civiltà, caratteri, identità.
Con questo spirito multidisciplinare si è svolto, nelle giornate di lunedì 1 e martedì 2 dicembre nel polo didattico di Santa Marta, il convegno conclusivo del progetto Prin 2022 Il vino Altoadriatico fra archeologia, archeobotanica e Dna antico (Archeoadwine).
Avviato a fine settembre 2023, il progetto ha visto una stretta collaborazione interateneo tra il team di archeologi del dipartimento di Culture e civiltà dell’Università di Verona, coordinato dalla docente di archeologia classica Patrizia Basso, e il dipartimento di Storia, culture e civiltà dell’Università di Bologna, con il docente di Metodologie della ricerca archeologica, Antonio Curci come responsabile dell’unità di ricerca.
Particolarmente significativo il contributo del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), una subunità che ha studiato il vino dell’area altoadriatica tra l’Età del ferro e Tardoantico.
“L’obiettivo del progetto – ha spiegato Basso- è stato integrare l’archeologia, attraverso le fonti letterarie, epigrafiche e aree di scavo, con gli studi dei vinaccioli rinvenuti, analizzati sia dal punto di vista archeobotanico che per quanto riguarda lo studio del Dna antico”
L’area di ricerca comprende parte delle regioni Veneto, Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia, caratterizzata da terroirs molto variegati (lagune, pianure, colline) con caratteristiche ambientali e climatiche specifiche che favoriscono lo sviluppo dei vari vitigni.
Nonostante la fama internazionale della produzione vinicola, quest’area è stata finora poco indagata secondo una prospettiva multidisciplinare.
Il workshop conclusivo si è articolato in tre sessioni disciplinari presiedute da chair di rilievo internazionale che hanno offerto contributi metodologici specifici. Nell’ultima sessione sono stati presentati i risultati delle analisi condotte su due siti campione: Spina per l’Età del Ferro e Domagnano (Repubblica di San Marino) per l’Età romana.
Tra gli sviluppi futuri è prevista la pubblicazione di un volume dedicato che raccoglierà i risultati delle ricerche, atteso entro il prossimo anno.
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