Idee, confronti e riflessioni sul futuro dei musei di arte contemporanea sono stati al centro della visita che, lunedì 3 novembre, lo staff del Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano ha svolto al Museo del contemporaneo Univr.
Bart Van der Heide, direttore del museo di arte moderna e contemporanea del capoluogo alto atesino, e un nutrito numero di collaboratrici e collaboratori, hanno potuto ammirare le opere della collezione di Ateneo inserite nel contesto dell’ex provianda di Santa Marta, dove trova posto la maggior parte delle opere donate nel novembre 2024 da Giorgio e Anna Fasol.
Il gruppo, accolto da Monica Molteni, responsabile scientifica del museo del Contemporaneo Univr e dal collezionista Giorgio Fasol, è stato accompagnato dalla mediatrice Martina Lonighi, alumna dell’ateneo, che ha guidato gli ospiti fra le opere, indirizzandoli nella comprensione dello spirito alla base del museo. Con la sua forma diffusa nei diversi edifici universitari veronesi, il museo del Contemporaneo si propone come un unicum nel panorama universitario nazionale, che permette una riflessione in divenire sull’interdisciplinarietà dei linguaggi della contemporaneità, non solo artistici.
Il restauro della provianda di Santa Marta, che in dicembre compirà dieci anni dalla sua inaugurazione, continua a sorprendere per la cura dei dettagli e l’imponenza degli spazi, oggi perfettamente integrati nella vita accademica. L’obiettivo condiviso è quello di far crescere il Museo del contemporaneo, rafforzandone la presenza nel panorama nazionale e internazionale, e valorizzando la sua identità all’interno dell’ateneo. Il modello di eccellenza rappresentato da Museion — centro propulsore per l’arte moderna e contemporanea in Alto Adige — è una fonte d’ispirazione per un percorso di sviluppo che unisce ricerca, cultura e comunità universitaria.
Questa visita segue quella effettuata la settimana precedente da un gruppo di studentesse e studenti del Politecnico di Milano, sede di Mantova, che sono stati accompagnati dalla docente Alba di Lieto, alla ex provianda per osservare, con lo sguardo dei futuri architetti, non solo il restauro ma anche le opere della collezione nel museo diffuso.
TC



























