In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, l’Università di Verona rinnova il proprio impegno nella sensibilizzazione su un tema che continua a segnare profondamente la società. Il 24 novembre nel giardino della mensa del polo Zanotto ha preso forma una nuova panchina rossa, simbolo universale del rifiuto della violenza di genere e luogo dedicato alla memoria, alla riflessione e alla responsabilità collettiva.
L’iniziativa, intitolata “Fermati, siediti, agiamo. Sulla panchina rossa Univr c’è posto per te”, ha visto come gesto inaugurale la prima pennellata di colore affidata alla rettrice Chiara Leardini. Subito dopo, studentesse, studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo hanno potuto contribuire direttamente alla realizzazione dell’opera, trasformando l’atto simbolico del dipingere in un momento condiviso di partecipazione attiva. Alla mattinata erano presenti anche Irene Lupi presidente del Consiglio studentesco, Michela Rimondini, delegata al benessere organizzativo della comunità universitaria e Elisa Lorenzetto presidente del Comitato unico di garanzia dell’ateneo a testimoniare il valore trasversale dell’iniziativa nella vita dell’ateneo.
La scelta di una panchina rossa non è casuale: Univr si ispira, infatti, al progetto culturale “Panchine rosse”, nato nel 2015 dall’associazione “Stati generali delle donne Hub” e oggi diffuso in molte città italiane ed europee. Il rosso, colore della lotta e della denuncia, diventa così un segnale visibile e permanente, un invito a non distogliere lo sguardo e a riconoscere la gravità del fenomeno della violenza sulle donne.
“In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne abbiamo scelto di fare un gesto semplice ma concreto – ha dichiarato la rettrice Chiara Leardini -. La panchina rossa del polo Zanotto è un’azione collettiva con cui il nostro ateneo intende rafforzare un messaggio chiaro: la comunità universitaria si unisce contro ogni forma di violenza di genere e si impegna a costruire luoghi in cui ascolto, consapevolezza ma soprattutto rispetto siano pratiche quotidiane. La panchina rossa del polo Zanotto non é solo un simbolo, ma uno spazio aperto a tutte e tutti, un segno concreto che invita a fermarsi, sedersi e, soprattutto, ad agire insieme perché questa è la nostra missione quotidiana: prenderci cura ogni giorno del benessere delle persone che studiano e lavorano all’università di Verona”.
L’impegno dell’ateneo per contrastare la violenza
L’iniziativa si inserisce anche in un più ampio impegno dell’Ateneo scaligero che ha intensificato le sue attività per contrastare la violenza in tutte le sue forme. Tra queste, si ricorda l’apertura dello sportello per l’accoglienza, l’informazione e il primo ascolto delle donne vittime di violenza realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Verona; il bilancio di genere dell’ateneo; il piano triennale di azioni positive realizzato con il supporto del comitato unico di garanzia dell’ateneo per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni nel lavoro; il Gep, gender equality plan, richiesto dalla Commissione europea per l’uguaglianza di genere nell’ambito accademico e della ricerca; la Consigliera di fiducia, che previene e gestisce casi di mobbing, molestie sessuali, di discriminazioni e di disagio lavorativo; lo sportello di ascolto e di supporto psicologico per dipendenti; la commissione per l’osservanza del Codice etico. A questi servizi istituzionali si aggiungono quelli dedicati esclusivamente al benessere delle studentesse e degli studenti, primo fra tutti la Garante della componente studentesca nominata nel 2022. L’ateneo fa anche parte della commissione tematiche di genere della Crui, conferenza dei rettori delle università italiane.
A questi si aggiunge anche il recente progetto Proben, finanziato dal ministero dell’Università e della ricerca, che si propone di sviluppare e valutare un modello di intervento volto a promuovere il benessere psico-fisico degli studenti e delle studentesse universitari e delle istituzioni Afam (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica). Il progetto mira a contrastare il disagio psicologico ed emotivo, ad aumentare la conoscenza e l’accesso ai servizi di supporto presenti in Ateneo e a favorire l’impegno nello studio. Tra i vari servizi proposti dal progetto vi è e il servizio di supporto psicologico e counseling offerto agli studenti in due sedi, Borgo Roma e Veronetta, che si aggiunge al servizio già offerto dall’Esu. Un ulteriore progetto, specificamente dedicato alla prevenzione e alla gestione delle molestie in ambito universitario è Uni4equity, un progetto finanziato dall’Europa all’interno del Citizens, Equality, Rights and Values Programme (Cerv) a partire dal 2024.
Sara Mauroner




























