Un ponte tra ricerca, sperimentazione artistica e impegno per la comunità: è questo il filo rosso che lega la presenza dell’Università di Verona ad ArtVerona 2025, manifestazione in programma dal 10 al 12 ottobre, con un calendario che mette in dialogo mostre, talk e installazioni.
Dal 9 all’11 ottobre, l’ateneo sarà protagonista di tre appuntamenti che sottolineano il ruolo sempre più centrale del Museo del Contemporaneo dell’Università di Verona come luogo di connessione tra arte e saperi scientifici.
Tomorrows: metamorfosi del corpo e immaginazione del futuro. Si inaugura il 10 ottobre alle 21, a Palazzo del Capitanio, piazza dei Signori 22, la mostra TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding, a cura di Jessica Bianchera, dottoranda Univr, e Domenico Quaranta, direttore della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Brera, promossa da Fondazione Cariverona con Urbs Picta in collaborazione con il Museo del Contemporaneo Univr e ArtVerona.
L’esposizione, che resterà aperta fino al 9 novembre, indaga il corpo come territorio di trasformazione e conflitto simbolico nell’epoca delle biotecnologie, dell’intelligenza artificiale e delle estetiche immersive. Tra gli artisti invitati, Apparatus 22, Zach Blas, Shu Lea Cheang e Heather Dewey-Hagborg, le cui opere offrono visioni radicali di un futuro post-umano.
Il 9 ottobre la mostra sarà anticipata da un talk, in programma alle 17.30, in Aula Smt03 del Polo Santa Marta, via Cantarane 24, con Apparatus 22, collettivo artistico fondato a Bucarest nel 2011 e rappresentato per l’occasione da Erika Olea, di cui il Museo del Contemporaneo custodisce due opere, Domenico Quaranta, Jessica Bianchera, Luca Bochicchio, docente dell’università di Verona, e Monica Molteni, responsabile scientifica del Museo del Contemporaneo.
Udatinos: un organismo che respira con l’Adige. Sabato 11 ottobre alle 10.30, nell’atrio del Museo di Storia Naturale di Verona, sarà presentata Udatinos – Sensibili all’acqua, l’installazione datapoietica dell’artista e ricercatrice Oriana Persico, nata da un anno di residenza artistica a Verona che ha coinvolto scuole, associazioni, cittadini e l’Università di Verona.
L’opera – una pianta cibernetica che si illumina e suona in base ai dati del fiume Adige – è il risultato di un percorso collettivo di ricerca e cura, che ha visto protagonisti studenti universitari e la laureata magistrale Martina Lonighi, incaricata della restituzione finale. L’opera, che resterà esposta fino al 30 ottobre, troverà poi casa al dipartimento di Informatica dell’ateneo, dove studenti e docenti seguiranno la sua evoluzione.
Fen Lin. Black Diamond: la ricerca di Rachele Maistrello. Sempre l’11 ottobre, alle 14 nell’Area Conversazioni di Veronafiere (Pad. 12), l’Università di Verona sarà al centro del talk di presentazione di Fen Lin. Black Diamond, l’opera di Rachele Maistrello, vincitrice del Tomorrows UniCredit residency and production award 2024.
Frutto di una ricerca svolta al Narrative and Cognition Lab dell’Università di Durham, il progetto indaga il legame tra memoria, genetica e geologia attraverso fotografia e video. Interverranno, insieme all’artista, Jessica Bianchera, Monica Molteni (responsabile scientifica del Museo del Contemporaneo Univr) e Marco Semprebon di UniCredit.
La partecipazione ad ArtVerona 2025 conferma il ruolo dell’Università di Verona come partner culturale strategico per la città, capace di coniugare arte contemporanea, ricerca scientifica e impegno sociale.
Dalle metamorfosi speculative sul corpo alla cura condivisa dell’ecosistema fluviale, fino alla riflessione sul rapporto tra uomo e terra, i progetti sostenuti e curati dall’ateneo tracciano un itinerario che invita a immaginare il futuro come spazio aperto di possibilità, nel segno della diversità, della sostenibilità e dell’incontro tra saperi.
Elisa Innocenti