Non ha passaporto né scadenza: l’amore per la poesia è eterno. È su questa verità senza tempo che si fonda la fellowship Marco Praloran, istituita dalla prestigiosa fondazione Ezio Franceschini e quest’anno attribuita a Federica Barboni, assegnista di ricerca in Letteratura italiana dell’Università di Verona.
Giunta alla 14esima edizione, la fellowship Marco Praloran, di durata biennale, è dedicata a giovani ricercatrici e ricercatori che vogliono svolgere e perfezionare progetti di ricerca su temi come la metrica e lo stile. “Le forme della lirica classica tra Seicento e Settecento. Metro e stile delle traduzioni”, titolo con cui Barboni presenta il suo progetto, ha risposto agli obiettivi promossi dall’iniziativa 2025.
Conseguita la laurea triennale in Lettere con una tesi dal titolo Dietro il passaggio di Zanzotto: una rassegna di studi (1951-2016) sotto la supervisione di Massimo Natale, docente di Letteratura italiana del dipartimento di Culture e civiltà, Barboni ha completato la sua formazione con la magistrale in Traduzione e interpretazione dei testi letterari e con un dottorato di ricerca in Filologia, letteratura e scienze dello spettacolo in co-tutela con l’Université de Fribourg.
“La fellowship Marco Praloran è una borsa di studio prestigiosa e sono onorata che la fondazione Ezio Franceschini abbia deciso di attribuirla al mio progetto” ha dichiarato Barboni. “Accolgo questa opportunità con grande entusiasmo e gratitudine nei confronti della fondazione, del direttore Lino Leonardi e della commissione che ha giudicato favorevolmente la proposta di studio”.
“Questa notizia non può che renderci orgogliosi – ha commentato Natale – Marco Praloran era un grande studioso e una persona speciale: sono molto felice che una borsa di studio alla sua memoria dia la possibilità di crescere e di proseguire sulla via della ricerca a una giovane studiosa formatasi nell’ateneo veronese”.
SM