Il suono dei legni, gli energici cori e la vivacità della Nuova Zelanda hanno invaso il polo universitario di Santa Marta.
In occasione della settimana del Tocatì, il festival internazionale dei Giochi in strada, l’ateneo scaligero ha ospitato nel pomeriggio di giovedì 18 settembre la comunità Māori, special guest di questa 23°edizione.
Un vero e proprio dialogo con la comunità universitaria veronese, rappresentata dal delegato alla Didattica e allo sport, Federico Schena, dal presidente del Cus Verona, Davide Adami, e dalla responsabile del progetto Doppia carriera studenti atleti, Francesca Vitali.
L’energia vitale dei Maori ha animato il verde scenario dell’ex caserma: le loro mani, i volti tatuati ed i possenti cori hanno raccontato la storia di una terra lontana sancendo una complicità immediata attraverso il gioco.
Si sa, il gioco in strada rappresenta un’arte antica, tramandata di generazione in generazione, sinonimo non solo di divertimento e leggerezza ma soprattutto di rispetto e sana competizione.
Il gioco proposto era semplice e al tempo stesso travolgente: a turno i partecipanti dovevano ripetere i movimenti vigorosi e decisi dei Maori, che si facevano di volta in volta sempre più veloci. Una sorta di memory corporeo caratterizzato da un’attenta concentrazione, sguardi intensi e vivacissime risate tessendo un legame indissolubile tra Verona e la Nuova Zelanda. E i Maori questo lo sanno bene: “il gioco rappresenta una forte preghiera dal primo movimento fino alla sua conclusione”.
MFD, tirocinante agenzia stampa “UniVerona news”