Il progetto SmartSpindle5.0 – monitoraggio e ottimizzazione delle performance per l’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto è stato finanziato dalla Fondazione Cariverona con un contributo di 95.000 euro. Il referente del progetto è Andrea Chiarini, docente di Economia e gestione delle imprese del dipartimento di Management.
Chiarini ha affermato che “il progetto SmartSpindle5.0 si propone di sviluppare un sistema innovativo per il monitoraggio e ottimizzazione delle prestazioni nelle macchine per la lavorazione del legno in un’ottica di produzione competitiva contemporaneamente sostenibile. Alcuni componenti delle macchine – ha continuato il docente – fondamentali per la precisione e l’efficienza del processo produttivo, sono soggetti a usura e a variazioni operative che influiscono sul consumo di energia, sull’utilizzo di lubrificanti e sulla qualità del prodotto finale. L’adozione di strumenti avanzati basati sull’intelligenza artificiale consentirà di migliorare la gestione, ad esempio, degli elettromandrini, riducendo i costi di manutenzione, i fermi macchina e l’impatto ambientale. L’implementazione di questo approccio avrà un impatto significativo sul settore della lavorazione del legno, un comparto fortemente radicato in Veneto e caratterizzato da una crescente attenzione alla sostenibilità. La collaborazione tra l’Università di Verona e le aziende leader nella lavorazione del legno, Hiteco di Thiene ed Scm di Rimini, garantirà un’ampia applicabilità dei risultati, favorendo la transizione verso un modello produttivo più efficiente, competitivo e rispettoso dell’ambiente”.
SmartSpindle5.0 si inserisce pienamente nell’asse strategico del dipartimento di Management, orientato alle pratiche green e alla promozione della sostenibilità industriale. Questa visione trova espressione anche nel centro di ricerca Loop, centro dipartimentale volto a stimolare ricerca, innovazione e trasferimento di competenze nell’ambito dell’economia circolare. SmartSpindle5.0 è un esempio concreto di come il dipartimento sappia coniugare ricerca accademica e collaborazione con il settore produttivo, perseguendo obiettivi di competitività responsabile. Con il suo approccio, il dipartimento contribuisce a favorire la transizione verso modelli produttivi più green, in linea con le politiche europee e regionali di sostenibilità. Il progetto diventa così parte di una strategia sistemica volta a trasformare la manifattura in chiave ecologica e digitale.
Il progetto prevede il contributo di un giovane ricercatore post-dottorato specializzato negli ambiti dell’intelligenza artificiale e della sostenibilità manifatturiera. Il team universitario è formato dal referente Chiarini, con esperienza decennale di ricerca ed applicazioni sul campo nell’ambito dell’ottimizzazione dei processi e della sostenibilità. Saranno inoltre coinvolti docenti del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione, in particolare i docenti Francesco Setti e Marco Cristani, che offrono comprovata esperienza nel campo dell’intelligenza artificiale applicata all’industria.