Si è tenuto il 26 agosto l’evento Angeli, santi e diavoli a colloquio nella ‘Commedia’, nella chiesa di San Fermo, incluso nel percorso Verona, Dante e la sua eredità. La serata è stata curata da Paolo Pellegrini, docente di Filologia della letteratura italiana Univr, con la collaborazione dell’attrice e drammaturga Giovanna Scardoni.
L’iniziativa si inserisce all’interno della Summer school internazionale in studi danteschi, che nasce dalla collaborazione tra Università di Verona, Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna e Università Cattolica del Sacro Cuore, con l’obiettivo di far scoprire a studentesse e studenti e agli appassionati di tutto il mondo la figura del sommo poeta.
La scelta delle città predisposte per il progetto è significativa: Verona e i suoi luoghi – la chiesetta di S. Elena, S. Fermo e le tombe Alighieri, le Arche e i palazzi scaligeri – hanno rappresentato per il poeta il “primo refugio e ‘l primo ostello”; Ravenna, per le sue qualità archeologiche, artistiche e storiche, è stata tappa del suo “ultimo refugio”, dove si concluse il suo percorso “poetico e umano”.
Attraverso un “percorso dal basso verso l’alto”, ossia da demoni a santi e angeli, Pellegrini e Scardoni hanno guidato il pubblico alla scoperta del significato del pentimento per il poeta, attraverso la lettura di alcuni dei canti della Divina Commedia.
Queste letture sono accomunate da due aspetti: in primo luogo, hanno percorso l’evoluzione delle diverse figure demoniache che abitano l’inferno dantesco, le quali assumono un aspetto e un comportamento differente in base al dannato che incontrano, diventando più astute quanto più furbeschi sono i peccati compiuti; in secondo luogo hanno messo in rilievo un’evoluzione linguistica, che muove dagli idiotismi toscani, caratteristici del volgare fiorentino, per approdare a un linguaggio più aulico, profondo e adatto al contesto angelico.
In riferimento alle letture effettuate, una tra le più rilevanti è stata un estratto del De Babilonia civitate infernali di Giacomino da Verona – scritto duecentesco del genere che ispirò l’opera maestra dell’Alighieri – nel quale i dannati sono continuamente tormentati dai demoni, rappresentati secondo l’aspetto classico dell’iconografia medievale. In relazione alle figure di santi e angeli, invece, la lettura ad alta voce ha privilegiato i canti XXVII dell’Inferno e V del Purgatorio nei quali emergono da un lato la figura di San Francesco, sfidata dall’eloquenza di un diavolo, e di Bonconte da Montefeltro, salvato invece da un angelo e condotto in paradiso, il tutto messo in relazione al tema del pentimento.
La serata si è conclusa con i ringraziamenti di Pellegrini agli enti organizzatori e al numerosissimo pubblico. Alla sua voce si è unita poi quella della drammaturga Giovanna Scardoni, che ha chiuso l’intervento poetico-teatrale con un implicito messaggio di speranza: “Della cultura in questo momento abbiamo tanto bisogno. Nella speranza che i diavoli presenti, in questo momento, richiamino gli angeli”.
WM – Tirocinante Univrmagazine