Dopo aver attraversato il quartiere per conoscere i luoghi a uso collettivo tra il passato, il presente e il futuro, “La linea rossa” è entrata l’11 giugno direttamente in università, nel Polo di Borgo Roma, per cercare di affrontare la domanda “Può l’università trasformare la città?” con la presentazione del decimo rapporto sulle città di Urban@it “L’università pubblica italiana per città e territori” (Il Mulino, 2024).
Grazie ai contributi di Gabriele Pasqui (Politecnico di Milano) e Nicola Martinelli (Politecnico di Bari) membri di Urban@it – Centro Nazionale di Studi per le Politiche Urbane – è stato discusso con la moderazione di Giacomo Mormino (Università degli Studi di Verona) il ruolo dell’università pubblica nello sviluppo urbano e territoriale. Il volume analizza, infatti, prassi e strumenti capaci di guidare le università italiane verso un maggiore impatto nelle politiche abitative e nella rigenerazione urbana, con particolare attenzione al tema dell’abitare studentesco come leva per una nuova abitabilità urbana.
Mondo accademico, istituzioni e realtà cittadine si sono poi confrontate sulla realtà veronese grazie agli interventi di Giulio Saturni (Cocai), Alberto Bragheffi (Energie sociali), Giorgio Gugole (ESU Verona) e Adrian Nirca (Unione degli Universitari Verona). Città e università possono essere inestricabilmente legate nello sviluppo di politiche capaci di attrarre giovani studenti e ricercatori nell’offerta delle condizioni per essere e sentirsi, a tutti gli effetti, cittadini e cittadine.
“L’Università vuole e può continuare a essere quello spazio pubblico e condiviso di interazione tra i diversi attori che attraversano la città, tra cui soprattutto le nostre studentesse e studenti” sottolinea Olivia Guaraldo, delegata del rettore al Public Engagement e docente di Filosofia Politica.
L’evento rientra nel più ampio percorso del progetto La linea rossa, finanziato da Fondazione Cariverona, che mira a rafforzare il legame tra la comunità universitaria e il quartiere di Borgo Roma, attraverso attività di co-progettazione, inclusione e valorizzazione territoriale. Capofila dell’iniziativa è l’associazione Cocai, in rete con l’Università di Verona, la cooperativa Energie Sociali e il Comune di Verona.