L’Università di Verona si distingue a livello nazionale nella formazione medica, conquistando il secondo posto alla terza edizione dell’“UPO Anatomy Talents 2025”, svoltasi al Centro Simnova di Novara. L’evento, ideato da Francesca Boccafoschi, docente dell’università del Piemonte Orientale (UPO) e inserito nel progetto Pnrr Nodes – Nord Ovest digitale e sostenibile, ha rappresentato un momento di confronto d’eccellenza tra le scuole di medicina di sei atenei italiani. Verona ha partecipato come co-partner ufficiale, attraverso il dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, confermando il proprio ruolo attivo sia sul piano organizzativo che scientifico.
In particolare, Verona ha curato la postazione dedicata all’anatomia microscopica, una delle otto stazioni tematiche della competizione. A guidare e coordinare le attività della sala è stata Maria Paola Cecchini, ricercatrice nel dipartimento, affiancata da Antonia Follenzi, docente di Istologia. Grazie al loro impegno, il contributo veronese si è rivelato cruciale nel rendere la sfida un’esperienza formativa e di alto livello.
Ma il ruolo di Verona non si è limitato all’organizzazione: sul fronte competitivo, la squadra scaligera ha saputo imporsi con grande competenza. Il team, composto da Denise Ambrosi, Chiara Albicini, Nicola Dalsass, Giulio Sette e Lorenzo Zambon – tutti studenti del secondo anno del corso di laurea in Medicina e Chirurgia – ha dimostrato padronanza delle discipline affrontate e notevole capacità di lavoro in squadra, conquistando il secondo gradino del podio, subito dopo la squadra ospitante dell’UPO.
Determinante anche il supporto di Carlo Ferronato, studente del quinto anno e partecipante alla prima edizione dell’evento, che ha offerto preziosi consigli e testimonianze alla nuova generazione di concorrenti.
La manifestazione ha coinvolto sei atenei italiani, Bologna, Cagliari, Genova, Torino, Verona e UPO, ciascuno con il compito di gestire una stazione a tema: dagli aspetti classici come osteologia e splancnologia, fino a moduli innovativi come “AI vs Anatomia” e “non technical skills”. Il tutto in un contesto competitivo ma formativo, che valorizza non solo la preparazione teorica, ma anche il pensiero critico, la collaborazione e le soft skills.
A premiare il merito dei veronesi, un abbonamento di tre mesi all’atlante anatomico digitale Sectra e una sessione di dissezione anatomo-chirurgica all’università di Bologna: un riconoscimento tangibile, ma soprattutto una conferma dell’eccellenza e dell’impegno che Verona continua a investire nella formazione dei futuri medici.
In foto la squadra di Verona. Da sinistra a destra Francesca Boccafoschi, Denise Ambrosi, Nicola Dalsass, Maria Paola Cecchini, Giulio Sette, Lorenzo Zambon, Chiara Albicini