Sabato 20 settembre, al polo universitario Santa Marta, si è tenuto il simposio internazionale “Il potere delle reti in gioco”, prosecuzione del Forum internazionale della cultura ludica. Il confronto ha visto un gran numero di relatori da tutta l’Europa dialogare sul tema del networking.
Ad aprire i lavori sono state Valentina Lapiccirella Zingari, antropologa e facilitatrice Unesco, nel ruolo di moderatrice, e Anna Paini, docente di Antropologia Univr, che ha dato il benvenuto in lingua maori.
Nel corso della giornata si sono susseguiti interventi e testimonianze da parte di istituzioni, associazioni e delegazioni internazionali, che hanno condiviso il loro punto di vista sull’importanza di “fare rete”, tra progettualità condivisa, salvaguardia del patrimonio e valorizzazione delle comunità.
Di particolare rilievo l’intervento della delegazione Maori, gli ospiti d’eccezione del Tocatì – festival internazionale dei giochi in strada – che hanno condiviso con il pubblico il valore del networking nella propria cultura, inteso come equilibrio tra crescita personale e cura della comunità.
“Uno dei motori della nostra cultura è il mana, simbolo di prestigio e reputazione. Lo si guadagna attraverso la competizione con gli altri, ma non è soltanto questione di eccellere: significa anche prendersi cura del prossimo, essere persone affidabili e generose. Il punto più alto dell’essere umani sta proprio in questa capacità e volontà di prendersi cura degli altri. Trovare l’equilibrio tra questi due aspetti è fondamentale”, hanno raccontato Pena Makoare e Hinerangi Himiona.
La mattinata si è conclusa con un vivace dibattito tra i partecipanti, arricchito dai contributi del partenariato internazionale del Tocatì, con delegazioni dal Belgio, Cipro, Croazia, Francia e Italia. A emergere è stata un’idea condivisa: le reti non sono solo strumenti di collaborazione, ma veri e propri spazi di reciproco riconoscimento, dove – proprio come nel mana – il valore del singolo cresce insieme a quello della comunità.
MC – Tirocinante Agenzia Stampa “UniVerona News”