Una nuova ricerca internazionale pubblicata sulla prestigiosa rivista The Lancet Respiratory Medicine offre uno sguardo inedito su come cambia la funzionalità polmonare nel corso della vita. Lo studio, intitolato “Traiettorie della funzionalità polmonare nel corso della vita nella popolazione generale: uno studio di coorte accelerato”, è stato pubblicato nel luglio 2025. Primo autore e autore corrispondente è Judith Garcia-Aymerich dell’Institute for Global Health (ISGlobal) di Barcellona, co-direttrice del programma Environment and Health over the Life Course di ISGlobal, mentre Simone Accordini, docente del dipartimento di Diagnostica e sanità pubblica e coordinatore dei centri italiani coinvolti nell’indagine internazionale European community respiratory health survey (Ecrhs), è tra i co-autori.
L’indagine è stata condotta da ISGlobal, con la partecipazione di Univr, nell’ambito delle collaborazioni di ricerca del network Chronic Airway DiSeases Early sTratification (Cadset) dell’European Respiratory Society. Judith Garcia-Aymerich presenterà sabato 11 ottobre i risultati durante il PhD Day dei corsi di dottorato dell’area biomedica dell’ateneo. L’appuntamento si terrà nell’aula magna del Silos di Ponente, al Polo Santa Marta in via Cantarane 24.
Si tratta del primo studio ad avere ricostruito l’andamento della funzionalità polmonare dall’infanzia fino alla tarda età adulta nella popolazione generale utilizzando un approccio innovativo per la rianalisi di “big data” sanitari esistenti, chiamato “coorte accelerata”. I ricercatori hanno combinato dati provenienti da oltre 30.000 persone tra i 4 e gli 80 anni, raccolti in otto studi europei e australiani. Questa metodologia ha permesso di delineare un quadro più accurato dei cambiamenti della funzionalità polmonare nell’arco della vita.
I risultati in parte ribaltano alcune convinzioni consolidate. “Fev1 e Fvc, due parametri fondamentali per misurare la funzionalità polmonare, crescono rapidamente durante l’infanzia e continuano ad aumentare più lentamente nell’adolescenza, raggiungendo il valore massimo intorno ai 20 anni nelle donne e ai 23 anni negli uomini – spiega Simone Accordini –. A differenza di quanto suggerito da studi precedenti, non vi è evidenza di una fase di plateau: la funzionalità polmonare inizia a diminuire subito dopo il picco, anche nelle persone che non fumano o che non hanno mai sofferto di asma. L’asma persistente e il fumo influenzano questi valori in modo diverso: chi soffre di asma raggiunge il picco del Fev1 prima e mantiene valori più bassi per tutta la vita adulta, mentre i fumatori sperimentano un declino più rapido della funzionalità polmonare a partire dai 35 anni”.
Gli esiti ottenuti rappresentano un punto di riferimento fondamentale per valutare e monitorare la salute polmonare nel corso della vita, aprendo nuove prospettive per la prevenzione e il trattamento precoci. Inoltre, sottolineano l’importanza di utilizzare metodologie innovative per la rianalisi di grandi quantità di dati sanitari esistenti, così da definire valori di riferimento più accurati per la pratica clinica.
“Modelli precedenti hanno suggerito una fase di plateau che si potrebbe estendere fino all’età di 40 anni, ma i nostri dati mostrano che la funzionalità polmonare inizia a declinare molto prima, immediatamente dopo il picco”, aggiunge Judith Garcia-Aymerich. “Questi risultati sottolineano l’importanza di monitorare la funzionalità polmonare sin dalla prima infanzia mediante spirometria, consentendo interventi volti a prevenire malattie respiratorie croniche in età adulta”.
Sara Mauroner