Il 18 agosto ricorre il centenario della nascita di Hrayr Terzian, figura cardine nella storia dell’Università di Verona e tra i più autorevoli neurologi italiani del Novecento.
Nato ad Addis Abeba nel 1925 da genitori armeni rifugiati in Etiopia, Terzian giunse in Italia ancora adolescente. Si laureò in Medicina all’Università di Padova nel 1948 e intraprese un percorso accademico brillante, specializzandosi nella clinica neurologica diretta da Giovanni Battista Belloni. Il suo sguardo si rivolse presto anche oltre i confini nazionali: a Londra, al prestigioso National Hospital, entrò in contatto con le frontiere più avanzate della neurofisiologia mondiale.
Rientrato in Italia, avviò la carriera universitaria a Padova, poi a Cagliari, per approdare infine a Verona nel 1970, quando la città era ancora sede distaccata dell’ateneo patavino. Qui, sotto la sua guida, l’Istituto di Neurologia divenne un polo clinico e di ricerca di livello internazionale, contribuendo a costruire le fondamenta di una scuola neurologica scaligera solida e autorevole.
Terzian fu anche un precursore nello studio clinico e scientifico delle tossicodipendenze, promuovendo un approccio integrato tra cura e ricerca e fondando un centro specializzato. Ma fu nel 1983, appena un anno dopo l’autonomia dell’Ateneo veronese, che lasciò un’impronta indelebile: fu eletto primo rettore dell’Università di Verona.
Durante il suo mandato, che si concluse nel 1986, Terzian portò avanti una visione dell’università come spazio di crescita della coscienza critica e laboratorio vivo di progresso culturale, scientifico e sociale. Attento agli aspetti etici e politici della medicina, collaborò con Franco Basaglia alla storica riforma psichiatrica che nel 1978 portò alla legge 180 e alla chiusura dei manicomi in Italia.
Nella ricerca neurologica, contribuì con la scoperta di una forma di encefalopatia post-traumatica, nota come sindrome di Terzian-Dalle Ore, che porta ancora oggi il suo nome.
A cent’anni dalla nascita, l’eredità scientifica e accademica di Hrayr Terzian continua a essere un punto di riferimento per l’Università di Verona e per tutta la comunità medica nazionale. La città di Verona gli ha reso omaggio nel 2016, intitolandogli una via. Nel 2018, a trent’anni dalla sua scomparsa, la redazione di Fuoriaula gli ha dedicato un’intervista commemorativa con Nicolò Rizzuto, già docente di Neurologia, che ne ricordò la passione travolgente per la clinica e l’impegno nel promuovere la ricerca sul territorio.
SM
Foto: Archivio storico Università di Verona