L’Università di Verona prosegue con determinazione e costanza l’impegno nel contrasto alle molestie sessuali per garantire ambienti accademici sicuri, equi e inclusivi. L’incontro intitolato “Non è un complimento. Tutto quello che c’è da sapere sulle molestie nel contesto universitario” che si tenuto venerdì 27 novembre al Ca’ Vignal 2, in collaborazione con il Comitato unico di garanzia, ha avuto l’obiettivo di informare, sensibilizzare e offrire strumenti concreti per riconoscere e contrastare questi comportamenti.
A portare i saluti istituzionali Michela Rimondini, delegata della Rettrice al Benessere organizzativo della comunità universitaria, che ha affermato: “Il valore di questo incontro sta nel tentare di tracciare una linea di demarcazione tra ciò che c’è di positivo nel confronto e nella conoscenza dell’altro, da un insieme di comportamenti verbali e non, mossi da un intento di potere e prevaricazione. Noi, come ateneo, dobbiamo fortemente condannarli per garantire che le persone che abitano il luogo universitario possano vivere in modo sereno.”
“È un incontro informativo e formativo, che risponde a un’esigenza sorta dalle richieste degli studenti, per fare chiarezza nelle possibili zone d’ombra che sorgono tra le studentesse, gli studenti e tutto il personale universitario – ha aggiunto Elisa Lorenzetto, presidente del Cug – in particolar modo, i dati dell’Istat dimostrano che si è registrato un aumento delle violenze subite dalle giovanissime e studentesse.”
Da questa base comune si è aperto l’incontro, che ha visto la partecipazione di Francesca Torelli, consigliera di fiducia, Anna Paola Montagnoli, psicologa e responsabile dello sportello di ascolto per i dipendenti dell’ateneo e Francesca Dal Maso, psicologa e ricercatrice dell’ateneo veronese.
Nel corso dell’incontro, la consigliera di fiducia Torelli e la psicologa e ricercatrice Dal Maso hanno presentato gli strumenti offerti dall’Università per garantire la tutela delle studentesse e gli studenti da qualsiasi atto di molestia, verbale o fisica.
A tal proposito, la consigliera di fiducia – una figura esterna all’ateneo che garantisce principi di terzialità e imparzialità – ha specificato che un’attenzione particolare è volta alle molestie compiute dai docenti, in quanto ritiene che siano prevalentemente mosse da un’esercitazione di potere.
Francesca Dal Maso si è occupata di offrire un’analisi della molestia, sulla base della percezione delle studentesse e degli studenti, fornendo il modello operativo ideale da attuare nel caso in cui viene segnalata o intercettata una violenza, al fine di restituire potere decisionale alla vittima.
Tra gli strumenti presentati, un accento è stato posto sul progetto europeo Uni4equity, al quale contribuiscono sei università europee, tra cui l’Università di Verona come unica rappresentante italiana.
Questo, insieme all’inaugurazione della prima panchina rossa in ateneo, in occasione del 25 novembre, dimostrano l’immenso impegno dell’ateneo di contribuire al contrasto della violenza, offrendo delle soluzioni concrete.
WM – Tirocinante Agenzia di Stampa “Univerona News”




























